James ArthurI risultati dei talent show partiti in questi ultimi giorni – X Factor USA su tutti – lascerebbero presagire che il 2013 sarà l’annus horribilis per il genere. Eppure le case discografiche non sembrano dello stesso avviso e continuano ad investire negli ex talent: questa settimana Reality Hits si occupa infatti di James Arthur (vincitore dell’ultima edizione britannica di X Factor), Timothy Cavicchini (secondo classificato alla prima edizione di The Voice of Italy) e Vince Kidd (quarto alla prima edizione di The Voice UK).

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Cominciamo con un po’ di numeri: 1,300,000 copie vendute nel solo Regno Unito, nove dischi di platino, No. 1 in quattro Paesi. Il successo di Impossible, cover dell’omonimo pezzo del 2010 di Shontelle, ha sorpreso persino James Arthur che da vincitore dell’edizione probabilmente più sfortunata di X Factor si è trasformato in pochi mesi in recordman di fama internazionale. L’impresa più grande, però, James deve ancora compierla: affermarsi come cantante a trecentosessanta gradi, bissando il successo con un pezzo totalmente suo e lontano dai riflettori di X Factor (citofonare Matt Cardle). You’re Nobody ‘Til Somebody Loves You è il chilometrico titolo del suo nuovo singolo: niente a che vedere con l’immortale brano di Dean Martin, piuttosto le atmosfere sono quelle di un’altra rivelazione inglese, quel John Newman che del soul misto a dubstep ha fatto un mix esplosivo. Il brano, in radio da questa settimana, sarà in vendita soltanto dal 20 Ottobre; due settimane più tardi sarà invece la volta dell’album di debutto ‘James Arthur’.

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Parlare di “vincitore morale” sarebbe ingiusto nei confronti della reale vincitrice, visto che il suo EP ha mancato persino le prime 50 posizioni della FIMI e il televoto finale è stato impietoso nei suoi confronti. Eppure Timothy Cavicchini, secondo classificato a The Voice of Italy, è riuscito a catalizzare l’attenzione dei rotocalchi più di quanto non abbia fatto Elhaida. Sarà merito del fisico da copertina o della propensione alla polemica (“che idea è far cantare a una ragazza albanese un testo in inglese in un talent italiano?”, poi ritrattato in un “non accetto di passare per quello che non sono”), ma Timothy è inaspettatamente giunto al traguardo del secondo video, appena uscito sul suo VEVO ‘TimothyRock’ (sic) ma già pronto a monopolizzare il palinsesto di Radio Italia TV. Altrove è contenuto nel suo primo EP e porta la firma di Graziano Romani: del pezzo lo stesso cantante aveva parlato a più riprese quando, in piena promozione di A Fuoco, non esitava a definirlo un pezzo di gran lunga più forte di A Fuoco. Questo è il momento di dimostrarlo.

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In questi giorni, complici le primi ufficializzazioni sul panel della prossima edizione, si fa un gran parlare di The Voice UK. Se l’arrivo di Kylie Minogue dovrebbe dare pepe ad uno show mai definitivamente decollato, gli album degli ultimi finalisti (Leah McFall sta registrando a Los Angeles, Andrea Baglay dovrebbe uscire a Ottobre) potrebbero finalmente donare credibilità musicale ad un programma che fino ad oggi non ha mai sfornato vere star. Vince Kidd, ad esempio, ha partecipato alla prima edizione: punta di diamante del team di Jessie J (ma aveva già partecipato all’X Factor del 2007 come membro della boyband Futureproof), sembrava potesse diventare perlomeno la risposta britannica ad Adam Lambert. Come gli altri del suo anno però anche Vince è sparito nel nulla: un paio di EP, un duetto con un quinto delle Saturdays e un’ospitata alla finalissima di quest’anno, il cui unico comune denominatore è stato il disinteresse del grande pubblico. Ci riprova con un brano, My Gang, che fa parte proprio dell’ultimo The Zoo: un esperimento à la Ellie Goulding con un testo volutamente provocatorio (Take a shot of this and let it sink into your veins) e un video a dir poco bizzarro.

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