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5 aprile, 2018
Terzo album di inediti intitolato "Moonlanded" per la cantautrice toscana Alice Bisi, conosciuta in arte come Birthh, che parla della sua nuova vita a Brooklyn
Venerdì 1 settembre esce il nuovo caleidoscopico album “Moonlanded” (Carosello Records) di Birthh, la cantautrice alternative-pop toscana che, dopo essere rimasta bloccata a New York a marzo del 2020, si è trasferita a Brooklyn per buttarsi a capofitto nella scrittura del nuovo disco e di un nuovo capitolo della sua vita.
Il nuovo progetto discografico è un viaggio emotivo ricco di quotidianità in cui trovano spazio l’amore per la nuova fidanzata – poi divenuta moglie -, la nostalgia di casa e dell’Italia, l’affetto per la famiglia che non ha riabbracciato per oltre 2 anni e la propensione verso il futuro tra ambizioni e incertezze.
«Quando è scoppiata la pandemia, sembrava si sarebbe risolto tutto nel giro di un paio di mesi. Invece è andata a finire che non ho più rivisto casa per oltre due anni e mezzo. È stato molto doloroso, ma sono rimasta ancorata ai miei sentimenti.
Erano l’unico souvenir dell’Italia che mi era rimasto. Nella genesi di “Moonlanded” ho iniziato a immergermi nella musica che mia madre e mio nonno mi cantavano quand’ero bambina, diventate in quel momento uno strumento per sentirmi di nuovo connessa alle mie radici. Sono successe tantissime cose durante quel periodo», racconta Birthh. «“Moonlanded” racconta che cosa vuole dire avere vent’anni in questa decade, vivendo in conflitto tra tutte le pressioni che ci arrivano dal mondo circostante e quelle che ci portiamo dentro».
Nella “Grande Mela”, la città dove i sogni si realizzano, Birthh metabolizza attraverso la musica gli ultimi 3 stravolgenti anni della sua vita, mettendo a fuoco chi è e chi vuole diventare. Senza scappare mai dalle proprie emozioni, affronta così un viaggio emotivo estremamente intenso e personale.
Scrive, registra e produce le 10 tracce dell’album nel suo studio, ribattezzato “The Moonbase”, assieme a London O’Connor, con il quale si instaura un articolato processo creativo che si distanzia enormemente dal modo di lavorare con cui Birthh ha realizzato i precedenti album: per oltre due mesi le loro giornate sono cominciate con una routine aerobica di risveglio muscolare, a cui hanno fatto seguito le sessioni di registrazione in cerca del più alto grado di autenticità che fosse loro possibile.
Birthh aggiunge: «Avverto con grande intensità sia il trionfo del sentirmi viva che l’estenuante fatica del dover sopravvivere. Simultaneamente. Di riflesso, questo album contiene la forza di gravità che mi trattiene attaccata alla Terra, ma anche i sogni con cui evado da essa».
Fonte plindo
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