Francesco Guccini: Cirano 
Eagles: Hotel California 
Fall Out Boy: The Carpal Tunnel of Love
Amy Winehouse: Back to Black 
Queen: Innuendo
Moby: Porcelain
Whitney Houston: So Emotional
U2: Song for Someone
Patti Smith: Summer Cannibals 

Francesco Guccini - Father, Son and House Of Guccini. Ho amato entrambe le scelte, ma di base amo proprio la figura del Guccio. Due pezzi molto intensi, pieni di significato e ovviamente con un utilizzo delle parole pazzesco, capaci di restituire delle immagini poetiche, perché in fondo Guccini poeta lo è, per quanto unico e dissacrante. In Cirano ho ritrovato il mio Guccini preferito, quello un po' dell'Avvelenata, ma allo stesso tempo ho trovato un'onestissima riflessione sull'amore e su come lui si pone verso di esso. Mi ci sono ritrovato in più punti ed è stato un riascolto molto toccante, di altissimo cantautorato, ma questo vale per entrambi i pezzi. 

Eagles - Anche qui due belle scelte ma Hotel California è veramente penetrante. "Welcome to the Hotel Californiaaaaa" e io mi alzo in piedi. Una canzone immortale che, curiosamente, mi sono reso conto di aver ascoltato tantissimo negli anni del liceo e poi abbandonata per molto tempo. Riascoltarla mi ha fatto effetto e mi ha fatto scoprire di averla dentro. Scelta molto bella anche quella di Take It Easy, con un andamento un po' più country e molto piacevole. 

Fall Out Boy - Amo il fatto che Fob abbia portato il gruppo da cui ha preso il nickname. Io ho avuto modo di esplorarli un po' nello scorso Cigaro, da cui ancora oggi mi porto dietro la loro pazzesca Young and Menace. Questa sfida è stata veramente difficile da sciogliere, ho dovuto fare qualche ascolto in più (il che mi ha dato ancora più modo di apprezzare anche i bellissimi videoclip). La seconda molto energica, forse più rock e con un tocco retrò, mentre The Carpal Tunnel Of Love mi è sembrata distinguersi di più e mi ha lasciato un effetto leggermente maggiore. Belle giocate entrambe, comunque. 

Amy Winehouse - Ovviamente derby di altissimo livello, con i due pezzi più famosi che fa sempre bene riascoltare. Devo ammettere però che mi sarebbe piaciuto trovare altro e veder osare con qualcosa di più sorprendente, dato che le sfumature di Amy si espandono anche in altri territori. Love Is A Losing Game è un pezzo che per me significa qualcosa, ma d'altronde anche Back To Black, dove ritrovo una sfrontatezza più accattivante, un modo di tirar fuori la propria interiorità più originale, con un risultato magnetico. 

Queen - Quando li ho letti da un lato ero entusiasta di poter ascoltarli ancora, dall'altro ero un pochino timoroso di essere deluso. Dopo aver visto le scelte sono caduto dal lato dell'entusiasmo, anche se aspetto sempre una giocata dei Queen un po' più ironica. Ci stanno comunque tantissimo questi due pezzi monumentali. Father to Son ha un grande impatto emozionale e un finale veramente sorprendente. Innunedo, d'altro canto, è un'opera completa, non solo un esercizio di stile spaziale, ma anche pathos, coinvolgimento e delizia per i timpani, con dei capovolgimenti che ti sembra di star ascoltando l'incontro tra tante canzoni che convivono in perfetta armonia. 

Moby - Scelta raffinatissima con un artista che si menziona e si esalta sempre troppo poco, eccezionale dal punto di vista artistico ma anche umano, visto il suo impegno. Io ho veramente fatto fatica a decidermi, perché i due pezzi che avete portato sono meravigliosi. Alla fine propendo per Porcelain per la sua unicità e per la capacità di trasportarmi in una dimensione quasi estatica. 

Whitney Houston - 

Scelgo So Emotional non soltanto per l'iconicità di questo momento scolpito nella storia del mondo e dell'universo, ma perché riesce a gasarmi come poche cose, la canticchio spessissimo e andrei ad urlarla sul tetto di casa per tutta la giornata. I Have Nothing sicuramente un altro capolavoro di Whitney, altra artista che ci ha regalato tante cose preziose. Tra le due, però, IHN, la trovo più classica e mirata a far leva su altri tasti che hanno meno presa su di me rispetto alla trascinante So Emotional. 

U2 - Quella di Bono è una delle voci più belle di sempre, l'ho sempre ritenuto nonostante non abbia poi esplorato così tanto la produzione degli U2 ... che mi fanno sempre pensare ad un mio professore irlandese che si vantava di suonare con loro da ragazzo e che quindi (certo, come no) magari oggi potrebbe essere uno di loro. Conoscevo Beautiful Day, ma non mi ha smosso quanto Song For Someone, che non conoscevo e mi ha colpito lasciandomi proprio con una bella sensazione. 

Patti Smith - Una donna che dovremmo muoverci a dichiarare patrimonio dell'umanità. Sfida bellissima, forse la migliore. Because The Night è un pezzo che fa parte di me come penso di tutti, è proprio qualcosa di irresistibile e la associo sempre a dei momenti di anni passati quando la ascoltavo e cantavo insieme ai miei amici nel periodo dell'università, un auricolare ciascuno aspettando il pullman. Nell'economia di questa sfida, però, Summer Cannibals per me è stata la giocata clamorosa. Un pezzo assurdo che mi ha letteralmente invaso con la sua energia, la grinta e l'attitudine di Patti. Questo "Eat ... eat eat" non mi si schioda più dalla testa!