Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Notturno per la squadra di Notturno resterà per sempre iconic ... io ho molto apprezzato il lavoro con Alizé!
Complimenti a Sparso per il passaggio!
Le nazioni assegnate devo dire che in generale me le aspettavo, mancano comunque Paesi più gettonati. Sarà interessante vedere i brani!
Utente
8 febbraio, 2020
Emm ha detto
Non entro nel merito della questione "motivazioni del salvataggio", anche perché non erano riferite a me.
Però (a parte il fatto che a Sparso ho proposto due nomi, non si parla né della sua artista preferita né di una che conoscesse particolarmente bene, seppur probabilmente meglio di quanto Claudio conoscesse Alizee) le parti che ho grassettato mi han fatto storcere un attimo il naso, perché mi viene banalmente da obiettare: con questi due parametri (e sono due dei tre che tu hai detto che avresti usato, quindi la maggioranza), chiunque avrebbe dovuto perdere contro Claudio, tanto un Diesis quanto un Bemolle o un Croma. Il regolamento è questo, e Notturno l'ha accettato al momento del twist, e ripeto aveva tutta la mia solidarietà perché era uns posizione difficilissima!
Mi spiace che storca il naso, quando l'osservazione non era chiaramente riferita a te, ho avuto parole buone per sparso prima e dopo l'eliminazione di Notturno, ma su queste non ci si è soffermati neanche di sfuggita.
Il mio discorso chiaramente sussiste a parità di gradimento, in caso di indecisione, non a prescindere, altrimenti ci sarebbe stata una scelta di default anche nell'aver eventualmente salvato Notturno solo per il maggior livello di difficoltà nella sua performance. Il mio discorso è: se non ci sono fattori che ti portano a ritenere un elaborato più degno di nota dell'altro, per quindi compiere una scelta che si ritenga meritocratica, avrei a quel punto, e solo a quel punto, tenuto conto di questi fattori, piuttosto che ridurre tutto ad un "2 a 1, ha vinto l'Inter!". Discorso diverso è se si ritiene che, indipendentemente dall'asimmetria di vantaggi tra i due, uno abbia realizzato un risultato più convincente, in quel caso non avrei detto nulla, ma non mi è stata posta così la motivazione.
Però son scelte, tutte perfettamente legittime, come ha detto mone l'obiettivo è salvaguardare la squadra e ognuno lo fa a modo proprio, adottando scelte più o meno strategiche. Io sono uno che mette i puntini sulle i e sviscera i dettagli, guarda le accortezze, e non mi aspetto che tutti lo facciano, però se ho la possibilità di dissociarmi da una motivazione che trovo abbastanza approssimativa, lo faccio, come sempre argomentando il mio punto di vista col massimo rispetto. È bene che si sappia che io non guardo le classifiche del pubblico o le classifiche dei giudici per poi utilizzarle come parametro delle MIE preferenze e delle MIE idee. Ognuno ha il proprio metro di valutazione, io ci tenevo a ribadire il mio e metterlo nero su bianco pubblicamente perché prenderò sempre una posizione basata sulla mia percezione della gara e sulla mia visione dell'obiettivo musicale richiesto, questo anche per chiarirlo ai ragazzi in vista dei futuri ballottaggi. Non mi accoderò a nessuna maggioranza, non delegherò mai il mio voto all'andamento della gara secondo le altre sfere votanti.
Utente
7 agosto, 2013
Plasma ha detto
Mi spiace che storca il naso, quando l'osservazione non era chiaramente riferita a te, ho avuto parole buone per sparso prima e dopo l'eliminazione di Notturno, ma su queste non ci si è soffermati neanche di sfuggita.
Il mio discorso chiaramente sussiste a parità di gradimento, in caso di indecisione, non a prescindere, altrimenti ci sarebbe stata una scelta di default anche nell'aver eventualmente salvato Notturno solo per il maggior livello di difficoltà nella sua performance. Il mio discorso è: se non ci sono fattori che ti portano a ritenere un elaborato più degno di nota dell'altro, per quindi compiere una scelta che si ritenga meritocratica, avrei a quel punto, e solo a quel punto, tenuto conto di questi fattori, piuttosto che ridurre tutto ad un "2 a 1, ha vinto l'Inter!". Discorso diverso è se si ritiene che, indipendentemente dall'asimmetria di vantaggi tra i due, uno abbia realizzato un risultato più convincente, in quel caso non avrei detto nulla, ma non mi è stata posta così la motivazione.
Però son scelte, tutte perfettamente legittime, come ha detto mone l'obiettivo è salvaguardare la squadra e ognuno lo fa a modo proprio, adottando scelte più o meno strategiche. Io sono uno che mette i puntini sulle i e sviscera i dettagli, guarda le accortezze, e non mi aspetto che tutti lo facciano, però se ho la possibilità di dissociarmi da una motivazione che trovo abbastanza approssimativa, lo faccio, come sempre argomentando il mio punto di vista col massimo rispetto. È bene che si sappia che io non guardo le classifiche del pubblico o le classifiche dei giudici per poi utilizzarle come parametro delle MIE preferenze e delle MIE idee. Ognuno ha il proprio metro di valutazione, io ci tenevo a ribadire il mio e metterlo nero su bianco pubblicamente perché prenderò sempre una posizione basata sulla mia percezione della gara e sulla mia visione dell'obiettivo musicale richiesto, questo anche per chiarirlo ai ragazzi in vista dei futuri ballottaggi. Non mi accoderò a nessuna maggioranza, non delegherò mai il mio voto all'andamento della gara secondo le altre sfere votanti.
Non mi ci son soffermato perché lo davo per scontato, ci mancherebbe solo che non ci fosse fairplay tra di noi e con ragazzi che si impegnano per intrattenerci
Forse il tuo discorso non era cosi "chiaro" per me e ho preferito chiedere un "chiarimento", ma davvero in tranquillità, cioè anche perché tutta la parte da "È bene che si sappia" mi pare un po' il requisito minimo indispensabile per il nostro compito, ci mancherebbe altro che votiamo con la testa di un altro anziché con la nostra
Utente
8 febbraio, 2020
Emm ha detto
Non mi ci son soffermato perché lo davo per scontato, ci mancherebbe solo che non ci fosse fairplay tra di noi e con ragazzi che si impegnano per intrattenerci
Forse il tuo discorso non era cosi "chiaro" per me e ho preferito chiedere un "chiarimento", ma davvero in tranquillità, cioè anche perché tutta la parte da "È bene che si sappia" mi pare un po' il requisito minimo indispensabile per il nostro compito, ci mancherebbe altro che votiamo con la testa di un altro anziché con la nostra
Beh, sei al secondo ballottaggio, hai già avuto la tua seconda chance (= alle altre sfere votanti non sei piaciuto 2 volte, quindi salvo il tuo avversario) è un po' di fatto delegare agli altri la scelta e non pensare esattamente con la propria testa, però è un criterio legittimo, figurati. Come dicevo, non lo condivido e per me corrisponde a "andiamo al tilt e lascio la parola al quinto giudice", però who cares, è solo la mia opinione.
Per il resto sono contento di esserti stato più chiaro col mio chiarimento successivo, per me è davvero tutto apposto, specie con te.
Utente
7 agosto, 2013
@NotturnoManto per quanto tu possa credere, mi spiace molto averti dovuto eliminare. Forse, avessi dovuto valutare sulla conoscenza pregressa che ho di voi, avrei potuto salvare te perché ti ho già visto in altri contest musicali e sono cosciente tu potessi dare ancora tanto al gioco.
Ma è giusto che si valuti solo ed esclusivamente in base a quanto fatto qui e, grazie anche ai vostri appelli, ho preferito portare avanti un percorso che mi ha dato qualche luce in più del tuo.
Plasma ha detto
Non entro nel merito del risultato, che chiaramente non condivido ma non contesto, entro però nel merito di alcune motivazioni date, che ho trovato abbastanza approssimative.
Sì, Notturno ha avuto la sua chance di riscatto, mentre sparso era vergine in questa situazione, ma più che contare il numero di volte in cui ci si è trovati a rischio e usarlo come metro di giudizio, io avrei contestualizzato le due playlist dei concorrenti, rispetto alla scelta (da una parte una tra gli artisti preferiti e più conosciuti, dall'altra l'artista "subìto"), rispetto alla disponibilità del materiale (da una parte l'intera produzione contenuta nel catalogo, dall'altra con notevoli pezzi mancanti) e rispetto all'iter creativo (da una parte la risultante di un lavoro in un team, dall'altra la risultante di un lavoro in solitaria).
Considerando tutte le variabili in questione e non riducendo il tutto ad un discorso di addizioni matematiche, per me si sarebbe potuta effettuare una valutazione leggermente più ponderata. E ripeto, non contesto il risultato, contesto le modalità con cui è stato giustificato.
Se un domani sparso (e non glielo auguro) si dovesse trovare in un ballottaggio di nuovo contro chiunque tra gli altri concorrenti che magari lo affronta per la prima volta, da me non otterrete mai un "beh, sparso è già al suo secondo ballottaggio, quindi elimino lui in ogni caso". Se ritengo che sparso avrà giocato meglio, contestualizzando il round di gioco specifico, lo salverò come è giusto che sia, perché odio gli esiti già scritti con motivazioni di default e amo invece entrare nel merito del lavoro dei ragazzi e non nel merito delle classifiche stilate da altri quando prendo le MIE decisioni, sarebbe come un po' lavarmene le mani e per me di fatto questo succede quando leggo queste motivazioni. A sparso avrebbe fatto molto più piacere sapere che è rimasto perché ha lavorato meglio del suo concorrente (lì non avrei avuto niente da ridire, zero), e non perché il suo concorrente si è ritrovato a rischio 2 volte.
Volevo solo chiarire questo aspetto, nulla di personale contro sparso, che per me, ripeto, non meritava neanche l'eliminazione tra i 9 concorrenti in gioco e, in virtù di questo, riesco a gioire del suo salvataggio.
Non riesco a capire se tu ti riferisca a me, perché non mi riconosco nelle motivazioni approssimative avendo argomento ampliamente sia durante i giudizi alla prova, sia nel momento dell'eliminazione, la mia scelta.
Ci tengo a chiarire che la scelta finale è ricaduta su Notturno perché la situazione era più che paritaria. Notturno con Alizée si è posizionata solo un gradino sopra Gerardina: la preferenza tra le due è stata ballerina fino all'ultimo, non avevo una netta vincitrice (tra l'altro mini spoiler: nessuna delle due si trovava nella mia bottom 2). Sparso, insieme al team Diesis, con Geolier si è posizionato parecchio al di sopra di Notturno, insieme al team Croma, con Alba Reche. E' chiaro che si trattava di una prova collettiva, che andava comunque considerata nel computo finale... anche perché grazie alle parole di voi team leader siamo riusciti a capire come hanno lavorato i due concorrenti. Dunque, a parità di percorso, ancora troppo brevi per poter ampliare la discussione, e a parità di scelta musicale nel ballottaggio, ecco che la motivazione è dovuta ricadere su "una seconda possibilità". Che, condivisibile o no, è comunque una scelta e uno schierarmi a favore di Sparso.
Utente
7 agosto, 2013
@CrYs
FINLANDIA
1998: Edea - Aava
2006: Lordi - Hard Rock Hallelujah
2017: Norma John - Blackbird
@Casadelvino
GRECIA
1997: Marianna Zorba - Horepse
2008: Kalomira - Secret Combination
2019: Katerine Duska - Better Love
@robyfederer
SVEZIA
1980: Tomas Ledin - Just nu!
2008: Charlotte Perrelli - Hero
2012: Loreen - Euphoria
@sparso
NORVEGIA
1995: Secret Garden - Nocturne
2009: Alexander Rybak - Fairytale
2013: Margaret Berger - I Feed You My Love
@Targaryen
FRANCIA
1972: Betty Mars - Comé-comédie
1991: Amina - Le dernier qui a parlé
2016: Amir - J'ai cherché
@Alpha
BELGIO
1976: Pierre Rapsat - Judy et Cie
2003: Urban Trad - Sanomi
2015: Loïc Nottet - Rhythm Inside
@melrose.
PAESI BASSI
1980: Maggie MacNeal - Amsterdam
1998: Edsilia Rombley - Hemel en aarde
2019: Duncan Laurence - Arcade
@Pupi87
ISLANDA
1999: Selma - All Out of Luck
2009: Yohanna - Is It True?
2019: Hatari - Hatrið mun sigra
I giudici @alessandrino @edorf @JoJo e i membri del pubblico sono chiamati a inviare la propria classifica dal primo all'ottavo posto - via mp, su Telegram o Messenger - entro giovedì 20 maggio alle 19:00.
Tutti possono commentare liberamente le triplette sul topic.
Utente
8 febbraio, 2020
Good evening, Italy! Come omaggio all’iconica ESC week che comincerà stasera, il team Croma ha pensato di rivolgersi a due entità nazionali differenti, per storia, sonorità, creatività, mood e bilanciamento geografico. Per impiantare un progetto che fosse il più bilanciato e multiculturale possibile abbiamo optato per un paese scandinavo e un paese mediterraneo, concedendovi un viaggio uditivo che comprendesse due estremi contrapposti del nostro continente, quello settentrionale e quello sudorientale, che abbiamo ritenuto fosse il modo per fornire una postcard più nitida del contesto eurovisivo.
Nello specifico il nostro minitour ideale parte a nord, con uno dei paesi boreali per eccellenza, la Finlandia, che ci è sembrato, tra gli scandinavi, quello più caratteristico e più proliferante di realtà nella propria scena, in quanto individuiamo al suo nucleo la mecca per eccellenza del rock eurovisivo ma anche un susseguirsi di tendenze che di epoca in epoca hanno conferito una caratura tutta sua al paese con la bandiera dai colori blu e bianco, rimanendo pur sempre coerente nel sottendere un carattere perlopiù mesto e cupo, dal fascino spiccatamente nordico.
Nel 1998 gli Edea inebriavano il palco di Birmingham con il loro folk di matrice etnica. Il percorso parte dunque con un brano in finlandese, dove le radici del paese emergono sia a livello di idioma locale che a livello di tradizioni sonore, con i fiati di Tommy Mansikka-Aho che addensano l’atmosfera e ci fanno respirare tradizione. Il tutto converge verso Hard Rock Hallelujah, uno degli inni rock di maggiore impatto, tutt’oggi annoverato anche al di fuori della manifestazione (citati in più interviste dai due rappresentanti rock dell’ESC 2021, i Måneskin e i finlandesi Blind Channel), avendo rappresentato non solo uno spartiacque a livello di trend prevalente nel concorso europeo ma un vero e proprio fenomeno da reset culturale. Arricchiamo la nostra cavalcata finlandese con un brano ancora una volta diverso dai precedenti, pur mantenendo quell’alone melancolico di fondo che rappresenta un tratto distintivo del mood finlandese: la quiete dopo la tempesta prende il nome di Blackbird. La voce celestiale di Leena, il soave assolo di pianoforte, pochi altri orpelli per un dialogo intimo tra un merlo, simbolo di un amore ormai decaduto, e la cantante, con la sua voce da usignolo. Una ballad chamber pop senza tempo, avvolgente, catartica, ideale da accompagnare alla visione dell’aurora boreale nel suolo subartico della Lapponia, nell’estremo nord della Finlandia.
Il nostro viaggio però vuole essere dinamico, cangiante anche all’interno dell’esplorazione degli stati d’animo, e ci concediamo dopo questo rigenerante soggiorno scandinavo dai colori freddi un ulteriore trip che prevede tre tappe in una delle realtà nazionali più ricche di storia tramandata, e, fermo restando il neutro bianco riproposto anche qui, il freddo blu della bandiera finlandese diventa via via più caldo fino ad emanare il calore di un azzurro dalle tinte mediterranee. Siamo in Grecia e con una pita gyros degustata in quel di Mykonos ci proiettiamo in un territorio più solare, più vispo e più espansivo, attraversandolo senza indugi o edulcorazioni. Senza girarci troppo intorno, per mostrare la serietà del contesto eurovisivo a livello musicale abbiamo pensato di intraprendere un discorso incentrato sulla scena musicale interna delle zone prese in esame, e se in Finlandia si alternano realtà eterogenee ma che hanno come massimo comune denominatore un mood prevalentemente cupo e nordico, in Grecia non possiamo far finta che non ci sia una wave pop molto marcata, ma soprattutto non vogliamo tralasciarla, quindi approfittiamo di questa opportunità per aggiungere un ulteriore tassello al fatto che in realtà amiamo diverse facce del macrocosmo del pop e non lo disdegniamo quando ci parla in maniera così spedita e precisa. Abbiamo convenuto dunque che il pop greco sia una realtà interessante da ripercorrere, anche per toccare l’altra faccia della medaglia del nostro viaggio emotivo iniziato con la Finlandia, che inizia in un modo e si vuole concludere in tutt’altro.
Gli anni ’90, periodo interlocutorio per la stragrande maggioranza delle realtà eurovisive vigenti, ci prepara all’imminente approdo pop accompagnandoci per mano nei borghi antichi del suolo greco, perché ogni viaggio che si rispetti parte dalle radici, e Horepse di Marianna Zorba è il preambolo etnico imprescindibile per demarcare l’identità della nazione, un po’ il corrispettivo di Aava per la Finlandia. Qui folklore, sonorità elleniche e profumi della Grecia classica si fondono per dar vita a questo stemma che fa da ponte tra la fine del XX secolo e l’avvento del nuovo millennio, un nuovo millennio in cui esplode il pop in tutte le sue forme e manifestazioni e la Grecia decide di omaggiarlo senza ritrosia alcuna. Si passa dunque a Secret combination, una traccia pop senza compromessi, senza filtri, in cui sussistono ancora degli accenni di tradizione ellenica, ma sono solo un richiamo che fa soppalco all’espressione pop infective di questa greek star in odor di mediterranean puttanpop. Chiudiamo la nostra terzina con un’altra traccia pop, ma che richiama le tendenze degli anni 2010s, ossia con un maggior desiderio di internazionalità permeato dalle entries pop greche dell’ultima decade, da Demy fino alla nostra Stefania, che si esibirà dopodomani sul palco di Rotterdam, passando appunto per la nostra closing act, la goddess greca Katerine Duska, che ci delivera una traccia pop moderna, accattivante, radiofonica, in cui l’eleganza della sua riconoscibile pasta vocale si fa largo in questa traccia uptempo edificante e dotata di un’espressività motivazionale, in cui si propizia il perfezionamento della propria sfera sentimentale.
Utente
7 agosto, 2013
C'era una volta il #teamCoraggio, ma oggi non c'è piu, RIP.
Entra in gara il #teamSpericolatezza, perche sebbene dopo questi cinque giorni ci starebbe bene anche #teamRimbambiti, pareva brutto.
Per usare un pallido eufemismo, la nostra squadra non è particolarmente ferrata sul fenomeno Eurovision, con qualche eccezione. All'annuncio del tema si sono registrati uno svenimento, un attacco di panico ed un paio di querele per minacce ed aggressione. Invece, Roberto era tranquillissimo e dopo mezz'ora aveva già ascoltato settantacinque brani grazie al giratempo prestatogli da Hermione Granger e preparato un paio di opzioni, quindi partiamo da lui.
La Norvegia era la sua prima scelta, e solo grazie alla sua attenta selezione abbiamo guadagnato un giorno di tempo. E di vita.
Il pezzo dei Secret Garden è meraviglioso, lo conoscevamo tutti (e quindi lo conoscete pure voi.. e quindi potrei anche star zitto) ma ogni volta che finisce viene voglia di risentirlo perche c'è sempre una sfumatura che apre mondi nuovi. Fairytale è il classico pezzo immancabile in una tripletta: lo senti e non hai dubbi, è particolare, eclettico, trascinante. A chiudere, arriva per i giorni più recenti Margaret Berger, per il sottoscritto una vera scoperta.
La nostra Roby pensava di averla sfangata con la trap, su cui era preparata, ed ha scoperto il lato più ruvido di Jukebox! Ciao cara, com'è andata al funerale dei tuoi neuroni?
Facciamo poca strada e andiamo in Svezia, terra di Volvo e di ABBA. Nessuno di noi ha una Volvo in garage, per cui abbiamo scelto di non schierare neppure gli ABBA per essere coerenti.
Abbiamo affidato la quota tradizione a Just nu, un pezzo in realtà piuttosto inconsueto che però al primo ascolto ha messo d'accordo tutti. Con Hero, e Charlotte Perrelli, abbiamo pensato di accontentare il palato dei fan della tradizione eurovisiva, un concentrato di vocalità e di pop che, sebbene non abbia visto il trionfo, l'ha reso un classico del genere.
Se tutto ciò che ho detto non vi ha convinto, scatenatevi con Loreen e non rompete troppo le gonadi! Euphoria è l'Esc per chiunque non conosca l'Esc, è un concentrato di energia, è una gran nostalgia di quel che da più di un anno non possiamo più vivere e ci manca tanto.
Il sottogruppo #miniteamdemenzasenile composto da Jack ed il suo leader ha trascorso due giorni di baguette, poupette, eau de toilette ed omelette, finche il resto del team non li ha minacciati, armati di roncola perche sciogliessero dubbi via via più incalzanti. Il mondo eurovisivo francese ci ha conquistati, trovare una sintesi non è stato facile! Abbiamo scelto Betty Mars in rappresentanza della tradizione, con un'atmosfera ed un crescendo da batticuore degni di un tramonto sotto la tour Eiffel, la sofisticata Amina, che porta in Francia il fascino esotico delle sue colonie d'un tempo, ed il bell'Amir con un pezzi affascinante e carismatico.
Da neofiti dell'Eurovision, abbiamo vissuto quest'avventura con un mix di inesperienza e fascinazione: è stato come esser catapultati dentro un caleidoscopio rotante, in alcuni momenti abbiamo perso la bussola, ma alla fine ci siamo fidati del nostro istinto e del nostro gusto.
Ci rimettiamo al vostro giudizio e alla vostra conoscenza dell'argomento, per il momento vi confermiamo che sabato sera nessuno di noi si perderà la finale, e forse anche questa è per Jukebox una piccola conquista!
Utente
4 febbraio, 2018
L'Eurovision Song Contest è una manifestazione che mi ha sempre appassionato poiché nella sua diversità riesce ad avvicinare culture, nazioni e realtà musicali completamente diverse in un unico contesto, nascendo infatti per permetterci di entrare in contatto e conoscere l'arte di panorami discografici esteri, dalla loro tradizione alla loro attualità. L'ESC di per sé quindi ha numerose anime a descriverlo, ma ce ne sono alcune che lo hanno saputo riassumere al meglio nel corso delle decadi: partito come realtà quasi amatoriale, volto a rappresentare le anime più folkloristiche e tradizionali dei vari (pochi) concorrenti, per poi passare a diventare un festival della gioia, delle hit, della caciara vera e propria e per infine avviarsi a una realtà sempre più globale e radiofonica, trasversale e moderna.
Ogni paese ha seguito queste "linee guida" a suo modo, chi in maniera più caratteristica, chi in maniera più anonima, chi in un modus ripetitivo e chi più eterogeneo e sorprendente, e io voglio ritrovare le qualità dietro queste anime con questo lavoro, i loro indiscutibili punti di forza.
Sono molto contento di portare la Grecia, poiché trovo che sia tra le nazioni più peculiari in ambiente eurovisivo, fortemente caratteristica nelle sue scelte, ma altrettanto imprevedibile ed eterogenea negli anni e nelle proposte, che hanno saputo mantenere dei fil rouge, ma continuando ad evolversi. Riconosci la sua anima, ma vedi anche che si affaccia verso il resto del mondo.
Infine voglio anche far scoprire come non solo il nord-europa sa brillare in questo contesto ihih
Quindi nel mio costruire la terzina ho avuto come punto centrale quello di descrivere la storia della partecipazione della Grecia all'ESC, riconoscendo l'anima che ha caratterizzato le sue scelte nel corso delle decadi, ma in ogni scelta puntare sulle principali qualità che l'hanno rappresentata al meglio nei diversi periodi, l'asso della manica di questo paese, un piccolo riassunto che possa donare un viaggio eterogeneo e vincente nella storia ellenica dell'eurovision.
Da fan dell'eurovision posso dire che la Grecia nelle prime decadi di partecipazione (entrata in gara appena nel 74, quasi 20 anni dopo dal debutto della manifestazione) è stata tra i paesi che ha più riportato radici, cultura e tradizione su questo meraviglioso palco e per me Horepse della meravigliosa Marianna Zorba è la quintessenza di rappresentanza per tutta questa meravigliosa favola ellenica delle sue ere vintage.
Bouzouki, Lyra, Cimbali, Darabukka, la strumentazione greca ha brillato in quel meraviglioso 1997 sul palco eurovisivo a Dublino. La canzone è nell'idioma nazionale e Marianna si eleva come una musa con la vocalità di una dea, in questa danza sinfonica che ti rientra nelle vene. Infatti lo stesso testo ci illustra il potere della danza, del movimento, della giovinezza che quest'arte ci dona e io mi immagino in un romantico passo a due su una terrazza cretese con nel corpo queste ritmiche evocative. Qualità compositiva, tradizione, interpretazione e arte.
Subito dopo ho strenuamente voluto rappresentare la decade 2000s, l'era del catchy, delle pop-hits, delle canzoni sbatticù e della giovinezza tamarra ma freschissima. Come non è rimasto escluso da queste atmosfera nessuna classifica mondiale, non lo è stato nemmeno l'eurovision e ora vi spiego subito perchè Kalomira e la deliziosa ed energica Secret Combination è una canzone semplicemente perfetta in tutto ciò che rappresenta.
SC ha una struttura fortissima, parte con un fil rouge che ci permette di trasformare quel ballo romantico e tradizionale su Horepse a una vera e propria danza sotto le luci della luna tra le sonorità nel Mare Egeo, sempre con strumenti legati alla tradizione, ma con una lingua più multinazionale. Il ritornello e la composizione da bop 2000s per eccellenza, ci portano ad un'interpretazione che non permette a nessuno di evitare di premere play and replay, and replay and replay e scatenarsi su di essa. Infine ha un sapore che dalla cultura più radicale ci comincia a portare verso il resto del mondo, verso le pop-stars oltreoceano: Brit, J Lo, le Pussycat Dolls e chi più ne ha, più ne metta.
Nei 2000s la Grecia ha ritrovato la sua anima in queste atmosfere musicali in maniera naturale, Kalomira e il suo 2008 per me le riassume tutte e le migliora, (anche l'iconica e citata Helena Paparizou, che ha avuto la fortuna di capitare in una edizione meno competitiva ihih) ma Kalomira riprende la sua eredità e la eleva, con una struttura compositiva più coesa, un ritornello più d'impatto e una produzione più memorabile, che molti eurofan considerano e amano ancora più della sorella Helena (tipo me ihih), e per questo la trovo incredibilmente più potente.
Infine concludiamo questa terzina con l'ultimo passo della nostra narrazione: dopo un ballo serale nella tradizione, e una danza irrefrenabile nel cuore della notte, arriviamo a un'alba, a una meravigliosa nuova era per la storia ellenica eurovisiva, con la pazzesca Katerine Duska che ci porta un vero capolavoro dal respiro internazionale nel 2019. Better Love per me è un brano che ci riporta nel nuovo mondo della musica greca, nel nuovo millennio, riprendendo l'eleganza delle origini, ma la potenza radiofonica delle ere 2000s, ma valorizzando il tutto con una produzione raffinata, radiofonica, condita dalla vocalità unica e inestimabile di Katerine e il suo iconico tulle rosa.
Questa canzone per me è il punto di arrivo di questo viaggio nella storia greca, e il tassello attuale che questa terzina necessitava.
Tre canzoni, 11 anni di differenza l'una dall'altra, ma una storia e un'anima che le lega in maniera indissolubile, ovvero quella ellenica. Una terzina eterogenea che mi permette di attraversare le ere di questo splendido paese in questa manifestazione che amo molto, e che spero ve lo facciano conoscere al meglio.
Utente
7 agosto, 2013
Finalmente è arrivata la SETTIMANA SANTA!!!
Proprio negli ultimi anni l'Eurovision è entrato a far parte della mia vita, quindi quale miglior tema per questa ennesima prova poteva uscire in questa settimana decisamente importante per la musica????
Bene, avevo in mente ben 3 nazioni con cui partecipare (e no, una di queste non era la Spagna ) e tra queste proprio la Finlandia, terra che amo in particolare per averci donato dei grandi nomi Metal, altro genere che adoro follemente, e soprattutto una terra dal sapore mistico e fiabesco.
La mia terzina vuole iniziare proprio da un genere musicale che trovo particolarmente affine a quello che è il mio pensiero di questa nazione, si parte dal 1998 con questa canzone degli Edea, band finnica di musica folk, dal titolo "Aava" che sicuramente avrebbe meritato di più nell'anno in cui a partecipato.
Questa canzone, come il resto dell'album, si caratterizza per il testo scritto in una forma antica della lingua finlandese che parla di vecchie tradizioni locali.
"Aava maa, avaa maa avara
Aava maa, avaa maa avara
Kauneus, suuruus
Kauneus, suuruus, Isa
Aava maa, avaa maa avara
Aava maa, avaa maa avara"
Più che una canzone è un vera ode dedicata alla loro terra madre, ai grandi spazi accoglienti e alla bellezza dei luoghi. Ammetto di trovare questa canzone, soprattutto se ascoltata in cuffia e ad occhi chiusi, capace di trasportare con la mente l'ascoltatore in quei territori. Veramente emozionante.
Di tutt'altro avviso invece la canzone del 2006 con cui ho deciso di presentare la Finlandia. Nessuno avrebbe mai immaginato che i Lordi, band decisamente sopra le righe conosciuta per la teatralità ispirata al cinema horror sia nell'immagine del gruppo che nei testi delle canzoni, quello stesso anno avrebbe portato a casa il trofeo più ambito a livello musicale europeo.
La loro "Hard Rock Hallelujah" non solo ha conquistato tutte le giurie portando alla vittoria per la prima e al momento unica volta la Finlandia all'ESC, ma nel tempo ha conquistato tutto il mondo, facendoli diventare una delle band di riferimento dell'Heavy Metal a livello globale.
Per chiudere la terzina ho scelto una canzone che a mio avviso nell'anno della sua partecipazione, il 2017, aveva tutte le caratteristiche per meritare molto di più. Con "Blackbird" del duo Norma John, ho voluto portare un ambiente un po' più cupo, raccontare un amore viscerale che fa stare ancora male anche se ormai terminato, una canzone coinvolgente che porta l'ascoltatore quasi ad essere empatico nei confronti della magnifica interprete.
"Blackbird, blackbird, don’t sing to me
Don’t sing below my window
Fly somewhere else, don’t bother me
Don’t sing below my window
You sang when he was in my bed
You sang when my heart sang
Now you remind me of something I’ll never have
So blackbird, don’t sing"
Tutte le volte che ascolto questa canzone ancora mi viene la pelle d'oca.
Personalmente in questa terzina ho voluto cercare di riportare quelli che a livello musicale sono 3 decenni della manifestazione in cui la Finlandia sia stata rappresentata nei momenti migliori anche a livello emotivo. Buon ascolto.
Utente
12 novembre, 2014
Allora quando è uscito il tema esc ero un po’ perplessa, seguo l’esc dal 2009 credo ma prima per me era totalmente sconosciuto. Diciamo che forse mi erano affini più altre nazioni, però visto il nome della Svezia abbiamo deciso per quella. Sinceramente mai avrei pensato di trovarmi tanto in difficoltà, tutti pensano Svezia wow #einvece. Credo di non aver mai ascoltato così tanta roba oscena . Alla fine però ho deciso di completare la tripletta raccontando la storia della Svezia all’esc e prendendomi qualche rischio.
Il primo pezzo che ho scelto è just nu, un brano degli anni 80 in lingua svedese per rappresentare tutti gli anni in cui il paese ha cantato nella sua lingua. Il brano è un pop rock d’epoca molto semplice ed efficace, che resta impresso al primo ascolto.
Per il secondo brano è stata durissima, ma alla fine ho optato per un pop purissimo che rappresenta totalmente la Svezia come hero di Charlotte Perelli.
Per chiudere, non poteva mancare quella che personalmente ritengo una delle canzone più belle e rappresentative di sempre del contest. Parliamo di euphoria di Loreen, uno dei pochi brani ad essere rimasto impresso nella memoria di molti ed aver superato i “confini del contest”. Una canzone con una produzione moderna pazzeschissima, un electro house pop che non può non catturare al primo ascolto.
buon ascolto
Utente
26 ottobre, 2017
Come al solito non farò grandi presentazioni, non sono bravo a farle e quindi mi accontenterò di scrivere 2 righe, sperando che a parlare siano le canzoni stesse
Non sono un grande esperto dell'eurovision, ho seguito principalmente negli ultimi 10 anni ma non ho una grandissima cultura delle edizioni passate, ma in questi giorni ho ovviamente ascoltato tutto ciò che c'era da sentire sulla Francia, e devo dire che i pezzi meritevoli che ho trovato erano veramente tanti, alcuni li conoscevo già, altri sono stati delle bellissime scoperte.
Nella mia tripletta ho puntato in primis a mostrare la mia nazione nel modo più vario possibile.
Si parte da Betty Mars in una canzone che rappresenta la tradizione, poi si arriva alla sofisticata ma bellissima voce di Amina che mi ha catturato fin dal primo istante, e concludiamo con Amir, una voce maschile e un pezzo più recente e molto carismatico, che punta a dare maggiore varietà alla terzina.
Spero che l'ascolto vi renda soddisfatti, scegliere non è stato facile e i ripensamenti ci sono stati, ma ho cercato di fare del mio meglio per onorare questa nazione
Utente
7 agosto, 2013
Quando è apparso l tema per questo round. Ho subito abbozzato due possibili scelte, ma ricordandomi di Nocturne ogni dubbio è svanito in un batti baleno.
La Norvegia doveva essere mia.
Siamo nel 1995 e l’Irlanda è reduce da tre successi consecutivi. Lo strapotere è interrotto da un gruppo norvegese che ha più di qualcosa a che fare con l’Irlanda. Non solo per le sonorità tipicamente celtiche – che influenzeranno per un pò la rassegna – ma anche perchè uno dei due componenti è irlandese, la violinista Fionnuala Swenney. L’altro è Rolf Lovland, già autore del brano con cui le Bobbysocks avevano vinto nel 1985. Insieme formano i Secret Garden e la loro “Nocturne” è la prima canzone quasi interamente strumentale a vincere la rassegna. Quasi, perchè in concorso non sono ammessi brani senza testo e quindi il duo inserisce in testa e in coda la stessa strofa di 24 parole, cantata da Gunnhild Tvinnerheim.
Nel 2009 la tripletta norvegese con la vittoria di Alexander Rybak con “Fairytale” che detiene il record del più alto punteggio di sempre (387 punti) e il maggior distacco dal secondo classificato, prima che nell'edizione del 2016 venne modificato il sistema di votazione. In questa occasione Alexander vince sia il Press Award (assegnato dalla stampa alla migliore voce) sia l’OGAE (premio assegnato da oltre 40 fans club europei o e non)
Nel 2013 sul palco della vicina Svezia a rappresentare la Norvegia sale la bellissima Margaret Berger con “I fedd you my love” ottenendo n ottimo quarto posto. Ammetto questo brano l’ho molto rivalutato in questi giorni.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Dunque, cercherò di spiegare sinteticamente la scelta delle nazioni, poi lascerò la parola ai singoli membri del team per motivare quella dei brani.
Intanto diciamo apertamente che queste non erano le nostre prime scelte. Miravamo in particolare a Norvegia e Francia, con una terza nazione del sud-est europeo, ma come sempre siamo arrivati in ritardo e quindi abbiamo dovuto cambiare i nostri piani.
Come siamo arrivati dunque a queste tre nazioni? Intanto ascoltando per tutti i giorni possibili tutte le playlist e i video riassunto possibili delle varie nazioni all'ESC. Da questi abbiamo poi scremato a 5/6 nazioni tra le quali scegliere e alla fine ognuno dei tre membri ha dato una sua preferenza, ipotizzando già, in parte, i brani futuri.
Alpha ha subito espresso una preferenza per il Belgio, avendo già in mente la terzina. La scelta mi, e ci, è sembrata interessante perché poteva permettere di spaziare su stili e vocalità diverse tra loro, con un bel percorso cronologico che mostrasse anche l'evoluzione delle influenze musicali nel panorama europeo.
Pupi invece ha optato per l'Islanda, che inizialmente non avevamo preso troppo in considerazione, ma che si è rivelata avere una serie di bombette, soprattutto nelle decadi '90/10'. Anche questa scelta ha dato la possibilità di spaziare tra i generi, muovendoci tra dance, ballad e rock, per creare una terzina il più possibile variegata.
Melrose ha scelto invece i Paesi Bassi, che hanno portato all'ESC una serie di pezzi davvero wow, però soprattutto negli anni '80, '90 e 2010. Il limite era l'assenza di brani forti negli anni 2000, ma è stata compensata con gli anni precedenti, grazie anche al lavoro meticoloso di melrose, che ha cercato di calibrare tutte le varie proposte al fine di mostrare varie sfaccettature della nazione, senza farci sentire la mancanza della decade 2000.
Inoltre, ci tenevamo che in ogni terzina ci fosse almeno un brano in lingua, che potesse mostrare anche le peculiarità dell'idioma della nazione presentata.
Ora lascio la parola ai miei amati compagni d'avventura
Utente
30 aprile, 2020
B E L G I O
Il Belgio è una delle poche nazioni che può vantare una storia lunghissima all'Eurovision e per rappresentarla in questo Contest ho pensato a una terzina che comprendesse epoche, generi musicali e idiomi diversi, così da costruire un percorso tale da mettere in evidenza i differenti "volti" presentati da questa nazione sul palco eurovisivo.
Il primo brano che ho scelto si intitola Judy et cie, proposto nell’edizione del 1976 da Pierre Rapsat. Quando partecipò all'ESC, Rapsat aveva 28 anni e questo brano lanciò la sua carriera artistica ottenendo un ottimo riscontro non solo in Belgio, ma anche in altri paesi europei. Si tratta di un brano melodico, il cui testo racconta la storia di una ragazza non particolarmente carina, che "prega" il suo mito Marilyn Monroe affinché possa, un giorno, diventare una donna splendida come lei, ma che si scontra con la realtà quotidiana in cui appare trasparente agli occhi degli altri e considerata talmente insignificante da poter essere sacrificata perfino per "una manciata di neve".
Già con i primi due versi l'autore tratteggia la storia di Judy e lo stato d'animo malinconico che pervade il brano, sia nel testo, sia nell'atmosfera sonora.
Judy, Judy n'est pas jolie
Judy, Judy, celle qu'on oublie
Come secondo brano, ho pensato a una proposta totalmente differente per sonorità e idioma. Nel 2003 il Belgio decise di portare sul palco dell'Eurovision un brano molto particolare, Sanomi, proposto dal gruppo folk Urban Trad. In questa nazione europea convivono 3 lingue ufficiali (olandese, francese e tedesco), ma in quell'anno il Belgio decise di presentarsi con un brano il cui testo è stato scritto in una lingua immaginaria. Un esperimento piuttosto curioso che venne premiato con un ottimo secondo posto, a soli due punti dal vincitore.
Per chiudere la terzina, ho deciso di optare per un brano che evidenziasse il lato musicale più contemporaneo offrendo, al contempo, un crescendo di intensità emotiva nell'interpretazione. Dopo la delicata melodia di Judy et cie e le atmosfere folk di Sanomi, ho affidato a Loïc Nottet, con la sua Rhythm Inside, il compito di rappresentare questo ulteriore volto del Belgio all'Eurovision. Nell'edizione del 2015, appena 19enne, Loïc si presentò con un brano dalle sonorità minimal alla "Lorde" per lanciare un potente messaggio di uguaglianza.
Be you enemy or brother
We were put here to discover
The heart that beats within each other
La sua particolarissima voce esplode nell'inciso per ricordarci che il nostro “rhythm inside” è quell’energia che ci mantiene vivi e ci permette di andare avanti ogni giorno.
Auguro un buon ascolto a giudici e pubblico.
Utente
7 agosto, 2013
Io ho scelto l'Islanda perchè è una nazione che mi ha sempre affascinato ed è piena di tradizioni e cultura.
Ho fatto tutte scelte di fine decennio manco a farlo apposta, mettendo in risalto il piazzamento migliore che l'Islanda abbia mai raggiunto nella storia dell'Esc ovvero con la danzereccia All out of luck del 1999, una perfetta uptempo eurodance come quelle che andavano tanto a quel tempo (bellissimi i tempi degli Aqua!) e con l'intima Is it true? del 2009 che mette in risalto le doti vocali e interpretative di Joanna con questa stupenda ballad.
Non volevo essere scontato con il brano del 2020 a chiudere la tripletta quindi ho cercato di cogliere anche altre sfumature dell'Islanda proponendo un brano metal in lingua originale che è arrivato in Top 10 nel 2019 grazie agli Hatari.
Spero che questo meraviglioso paese venga apprezzato con le mie proposte!
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