@Vesuvius21 @FiumediNy @Targaryen @Emm @semota @Fob92 @mrnace @mrnothing @INVERNO @KassaD1 @amers @robyfederer @pesca 

Alle 11:20 inizia la finale di ginnastica artistica . Pronti a leggere storie esilaranti?

GINNASTICA ARTISTICA - FINALE

Bentornati al D-Gymnastics Stadium! Tra pochissimo si disputerà la finale di ginnastica artistica che vedrà cinque squadre più un individualista lottare per le medaglie. Si preannuncia una gara ricca di emozioni. Nella prima suddivisione vedremo all'opera il MaGMa, nella seconda la Peseka, nella terza suddivisione vedremo il Tennisland e il Kazzimista, e infine chiuderemo con la quarta suddivisione con Mrninna e la Repubblica dei ritardatari nel caso siano in ritardo.

PRIMA SUDDIVISIONE: MaGMa

A rompere il ghiaccio questa mattinata sarà @FiumediNy . Inizia il suo esercizio.

La leggenda del mostro aragosta.

 

La giornata era iniziata malissimo ma finalmente eravamo giunti a destinazione e la vacanza poteva iniziare. La casa affittata a Mykonos con i miei amici si presentava benissimo, proprio come nelle foto viste sul sito internet. Finalmente potevo smetterla di apostrofarla come la “più grande fregatura del creato” e godermi il viaggio post maturità.

 

«Per la prima volta posso dirti “te l'avevo detto”» mi disse Amanda, accennando un sorriso.

«Dirmi qualcosa del genere, sapendo che ho sempre ragione, è senza dubbio pleonastico. Qualcosa andrà storto anche se la casa è bella.» risposi ridendo.

«Se non la smetti ti obbligo a dormire in macchina, okay?» aggiunse Amanda prima di dirigersi verso l'abitazione.

 

Aveva ragione, dovevo pensare solo a divertirmi e godermi tutte le attività e le esperienze che avevamo organizzato, a partire dall'aperitivo a base di ostriche e champagne.

 

Qualche ora dopo, in seguito a una scorpacciata di quei molluschi tanto rinomati, ordinai anche qualche cocktail di gamberi. Ero un vero e proprio pozzo senza fondo quando mi ritrovavo a poter mangiare pietanze da un menù di mare. «Sai che secondo una leggenda in questa spiaggia esiste il mostro aragosta che si risveglia ogni volta che un turista ordina un'infinità di crostacei?»

disse Gerardo finendo di sorseggiare la sua bevanda.

«Dai, se anche fosse la mia ultima notte almeno ho mangiato bene, non trovi?» risposi ingozzandomi in maniera quasi grottesca.

 

Riuscii a finire l'ultima porzione prima di sentire alcuni capricci provenire dal mio stomaco.

«Forse non riuscirò a venire a ballare, penso mi abbia fatto male qualcosa.» dissi trattenendo quello che mi sembrava un rigurgito.

«Visto quello che hai ingurgitato non faccio fatica a crederci, hai bisogno di compagnia?» rispose Simon.

«No grazie, posso farcela. Vi chiamo per qualsiasi cosa, okay?» mi alzi e iniziai a camminare velocemente verso l'uscita del locale dopo aver lasciato i soldi sul tavolo.

 

Raggiunta la spiaggia mi levai i tacchi e iniziai a percorrere la riva, se avessi dovuto vomitare avrei potuto voltarmi verso l'immensa distesa d'acqua. Stavo per raggiungere la passerella in legno che riportava verso il quartiere turistico quando sentii una voce: «Valery devi morireeeeee...».

Non capivo da dove provenisse finché non vidi una figura fuoriuscire da alcuni scogli e dirigersi verso di me. Era il mostro aragosta, probabilmente voleva vendicare i suoi fratelli gamberi che avevo divorato poco prima.

Iniziai a fuggire ma la creatura era molto più veloce di me e con un balzo mi raggiunse. Feci una scoreggia, quando sono in ansia non riesco a trattenermi. Il tonfo di pesce ed escrementi si diffuse intorno a noi, il mostro gamberone percepì quelle sfumature di odore proprie dei suoi fratelli e preso dalla rabbia mi diede un colpo sul seno destro con la chela. Volai di qualche metro e, dopo aver notato che la mia protesi al seno era scoppiata a causa dell'impatto, proprio come quella di Carmen di Pietro, persi i sensi per qualche secondo.

 

Rinvenni e iniziai a fuggire anche se sembrava tutto inutile. Il mostro mi raggiunse nuovamente, stavolta mi afferrò i capelli e iniziò a tirare violentemente, portandomi via la parrucca che volò via. Un senso di rabbia pervase il mio corpo, l'avevo pagata tantissimi soldi e adesso era rovinata, volevo uccidere quel crostaceo gigante. Poco distante da me notai quella che sembrava un pezzo di ancora arrugginito. Era abbastanza appuntito, ottimo per difendermi. Raggiunsi quella che sarebbe stata la mia arma e la afferrai mentre il mostro continuava a muoversi verso di me. Presi coraggio e inizia a correre verso di lui, proprio come la mia eroina preferita, Xena.

 

«AIAIAIAIAIIIIIII» urlai prima di lanciare quell'oggetto contundente che prese in pieno la creatura in testa. Iniziò a dimenarsi in seguito all'emorragia mentre i fiotti di quel delizioso succo, che in altre situazioni avrei succhiato, raggiungevano varie zone della spiaggia. In quel momento pensai solo a quanto avrei voluto assaggiare la sua carne e realizzai che avrei voluto aprire “La casa del gamberetto” e abbandonare gli studi.

 

Tre ore dopo venni ritrovata dai miei amici mangiando carne di aragosta, senza la parrucca, con una tetta in meno, ricoperta di polvere, sabbia e la pancia sempre piena.

«Vi avevo detto che la vacanza sarebbe finita male!»

Vediamo come avranno valutato i giudici l'esercizio...

Ottimo inizio per il MaGMa. Passiamo ora a @Targaryen .

Una folle gita in montagna

Era un sabato pomeriggio di fine settembre, uno degli ultimi weekend prima del freddo. E così Alessio, Chiara, Fabrizio e Serena, quattro amici inseparabili, decisero di passare due giorni in montagna nella casa dei genitori di Serena, situata sulle colline pistoiesi.
Decisero di viaggiare tutti assieme, in un tranquillo viaggio in MACCHINA.
“Forse avremmo dovuto optare per un weekend sul MARE” esclamò Fabrizio durante il tragitto
“Sei il solito fifone” rispose scherzosamente Chiara “Non è più divertente respirare un pochino di aria PULITA e magari divertirsi ad esplorare qualche ANFRATTO luogo montanaro, piuttosto che passare la giornata su una spiaggia a DORMIRE?”
Una volta arrivati, pensarono a cosa fare. “Io penso che mi farò una doccia rilassante, il viaggio mi ha stancato” esclamò Serena. “Io scaricherò i bagagli e inizio a pensare a cosa mangiare per cena, d'altronde lo sapete che sono un cuoco impareggiabile” disse Alessio con superbia.
Chiara guardò Fabrizio e gli propose di fare un giro nei dintorni della casa, il ragazzo che era segretamente innamorato di quest'ultima, accettò la proposta. Passando davanti casa di Goffredo, un vicino molto burbero e scorbutico, la ragazza ebbe un'altra illuminazione “Che bello quell'albero di ciliegie” disse “prendiamone qualcuna in prestito, non se ne accorgerà mai”. Ne raccolsero giusto un paio a testa, dopodiché videro la sagoma di Achille, un Rottweiler che sarebbe stato meglio non incontrare. “Proviamo a renderlo pacifico, magari con un po' di tatto si farà ACCAREZZARE” disse la ragazza “Non mi sembra una buona idea” replicò Fabrizio. E infatti il cane inizio a ringhiare, per poi iniziare ad inseguire i due ragazzi, che non potettero fare altro che scappare. “Proviamo a scappare nel BOSCO” gridò Fabrizio “Ma così rischiamo di perderci idiota” replicò Chiara, che però nell'impeto della corsa decise di seguire comunque l'amico.
All'interno della foresta, cominciarono a correre all'impazzata, senza guardare se il cane li avesse effettivamente seguiti, fino ad arrivare nelle zone più fitte. Nel tentativo di schivare un albero, Fabrizio mise male un piede inciampando in un cespuglio di ORTENSIE e cadde a terra dopo un duro colpo ad un ginocchio, la ragazza cadde sopra di lui e cadde a terra, apparentemente priva di sensi. Il ragazzo tento in tutti i modi di farla RINVENIRE. Prima semplicemente scuotendola, e , senza troppo dispiacere, optò per una respirazione bocca a bocca, al quale la ragazza si riprese.
“Dove siamo?” chiese. “Temo che ci siamo persi, non è facile orientarsi in certi luoghi” disse Fabrizio “Come se non bastasse temo di aver riportato una brutta Emorragia” prosegui, guardando il proprio ginocchio. “Questa vacanza è iniziata in modo MALSANO” disse Chiara in un mix tra la paura e il divertimento per una situazione così tragicomica. “Dai, proviamo a tornare indietro, così ti medico il ginocchio” disse carinamente la ragazza.
Intanto a casa, Serena aveva appena terminato la doccia ed era in accappatoio pronta a rivestirsi, quando le sembrò di sentire qualche rumore dal piano di sotto, decise di scendere a controllare “Sei tu Alessio?” chiese la ragazza scendendo le scale. Improvvisamente la luce si spense, nella stanza accanto udì il rumore di una sedia che cadeva e dei passi che si avvicinavano lentamente. La ragazza, in preda al panico, riusci a trovare una torcia in cucina, e illuminandola vide un uomo con una folta chioma, mai visto prima, che non sembrava avere belle intenzioni “è sicuramente un maniaco” pensò tra se e se “devo trovare il modo per uscire da questa situazione. Provo ad uscire ma l'uomo blocco la porta con forza, e allora fuggi al piano di sopra mentre tornarono le luci, evidentemente accese dal maniaco. La ragazza provò a nascondersi nel ripostiglio, ma l'uomo la trovo senza nessun problema. A quel punto la ragazza prese un portacenere di vetro, provare a colpire l'uomo con quelle le sembrò l'unica soluzione rimasta, prese la mira ma poi guardò bene l'uomo ed ebbe un momento di indecisione. “Alessio! Quando la pianterai di fare scherzi così idioti?” “Ho visto una parrucca in salotto ed è stato più forte di me” disse il ragazzo compiaciuto “Sei davvero un tipo BISLACCO” concluse Serena.
Tornarono a casa pure Chiara e Fabrizio, e la vacanza proseguì senza altri eventi degni di nota.

E anche Targaryen conclude il suo esercizio... aspettiamo di vedere cosa ne pensano i giudici...

Peccato! Voglio ricordare a tutti che un punteggio basso non significa che la storia non sia bella o non sia piaciuta! Le penalità vengono assegnate in base al regolamento del gioco, ma le storie di per sé sono tutte molto divertenti!

Finiamo la rotazione con @Emm !

Meduse assassine

…non solo con lo sguardo

Emm

 

“In quattro amici destinazione mare, maschera e pinne non ci servono”

Cantava Alex Britti, e subito a Stefano vennero in mente questi versi quando, prenotando quella “gita snorkeling in gommone” a Santorini, gli fu detto che non bisognava portare nulla, poiché l’attrezzatura e le vettovaglie erano comprese.

L’istruttore era il classico stallone da riproduzione intensiva e questo importava; il fatto che tutto avesse un’aura di approssimazione era un dettaglio quasi pleonastico.

E quando spiegava la giusta manovra per risalire sul gommone con la forza delle braccia, Stefano era vagamente distratto, letteralmente incantato dal ghirigoro bislacco color malva che circondava i capezzoli sulla muta.

“Accarezzare il suo petto e poi scendere in basso verso il piccolo bosco che anticipa il…”

«Ehi pippa, che aspetti a buttarti!»

Che carino il modo, in effetti biografico, di apostrofarlo di Giulio, l’unico maschio etero della compagnia e quindi immune al fascino del manzo.

«Tu pensa a nuotare, o finirai per imbolsire, fava» ma si tuffò, anche per raffreddare i bollenti spiriti e celare un vistoso rigonfiamento in zona pelvica.

In quello specchio d’acqua pulita sembrava che nulla nella vita potesse andare storto, e anche quella piccola medusa violetta appariva più carina che insidiosa.

«Ma quante cazzo sono?»

chiese Vera, la fidanzata di Giulio, a Sandra, l’amica intelligente che infatti aveva appena notato come la piccolina sperduta fosse in realtà la vedetta di un branco numeroso.

Cercò di farsi sentire dall’istruttore, ma, vedendolo nuotare verso un anfratto tra gli scogli con una biondina con indosso un micro costume azzurro a balze che la faceva assomigliare ad un bocciolo di ortensia, capì che non le sarebbe stato di aiuto. E poi forse erano innocue.

No, non lo erano. La situazione precipitò quando sentirono la fanciulla emettere un grido lancinante. Mentre il valoroso stallone con cui stavano giocando allo scoglio e la cozza (o per meglio dire l’ostrica, vista l’indiscutibile grazia) la abbandonava al suo destino scappando il più velocemente possibile, le meduse la circondarono e la irritarono con i loro velenosi tentacoli finchè la pelle prima sanguinò in una rapida emorragia, poi… sembrò letteralmente esplodere, uccidendola.

La parte superiore del suo corpo, che sembrava uscire da una crisalide di roba maciullata, rimase a galla per un po’, poi si inabissò come un’ancora.

Nuotando in quell’orgia di acqua, carne e sangue, grottesco teatro di morte, l’istruttore (che ancora frignava) e la coppia che partecipava con loro all’escursione si issarono rapidamente sul gommone, che essendo però sprovvisto di scaletta rendeva l’operazione più complessa.

Nonostante avesse osservato più i bicipiti del manzo che la mossa da fare, anche Stefano riuscì a risalire e a dare una mano a Giulio, che faticava un po’ essendo più corpulento.

Vera e Sandra, ancora in acqua, erano terrorizzate e si muovevano scompostamente, allungando le braccia verso l’alto senza guardare quelle orrende creature, che non sazie del sangue appena conquistato sembravano pronte ad un nuovo attacco.

Stefano prese Sandra di peso, e lo stesso fece Giulio con Vera, seppur non con la medesima agilità. Strusciando contro il gommone le si sfilò il reggiseno del bikini, e il mix di paura e imbarazzo fece esclamare il ragazzo:

«Aspe’ Vera, RICOMPONITI che ti guardano tutti»,

e lasciandola andare la fece ricadere a mollo, tra lo sgomento e gli insulti repentini.

In quell’attimo di terrore, proprio nell’istante dell’attacco quasi telecomandato di quella macchina di morte subacquea, Vera ebbe uno spasmo e liberò una scarica di diarrea tra i flutti che, insozzandole le gambe e creando un mix malsano e nauseabondo, confuse le meduse assassine, le quali schifate sparirono dalla loro vista.

«Tiratemi su, cazzo»

urlò sotto shock la ragazza, che una volta a bordo fu dovuta tenere da due ragazzi prima che conficcasse le unghie negli occhi dell’amico, che col suo imperativo dal linguaggio forbito l’aveva buttata tra quelle creature mefitiche.

«Brutto ciccione voglio cavarti quegli occhi di merda, anzi te li voglio PERFORARE», ma per fortuna svenne per lo shock, e nel rinvenire sembrò svuotata delle energie utili per mettere in atto il proposito, lasciandosi ricadere spossata.

Per gli altri ragazzi invece fu impossibile anche solo pensare di dormire. Visto come sarebbe potuta andare a finire.

E ora attendiamo che i giudici diano il loro punteggio...

Punteggione per il nostro Emm!

MaGMa termina dunque con un punteggio di squadra di 29,766! 

A tra poco con la seconda suddivisione!

Emm ha detto
Not la censura che mi taglia i dialoghi con le parolacce   

Te lo sistemo subito 

Emm ha detto

Ma non c'è fretta!!! sono solo rimasto di sasso xD trattato come l'Esorcista dei bei tempi!  

Alla fine il problema erano le virgolette che per qualche motivo facevano sparire il contenuto xD

ULTIMA SUDDIVISIONE: MRINNA E REPUBBLICA DEI RITARDATARI

Il momento clou è vicino: ultima suddivisione e ultime due nazioni. Partiamo da MRinna, il primo a scendere in campo è @mrnace .

Il diario di Dardinello. Agosto.

 

12 agosto, 13:37
Oddio è proprio vuoto. Sono davanti al frigorifero. Dai potrebbe andare peggio. Per il resto va tutto bene. Eh, come no. Ho venticinque anni, non ho un lavoro, non studio e la mia relazione più lunga è durata trentasei ore. Il mio coinquilino e unico amico Venanzio è partito per la Germania con ottantaquattro euro, del fumo e le ciabatte gialle ai piedi. Conoscendo il soggetto bislacco e visto il budget a disposizione più che una visita culturale alla Foresta Nera sarà una grottesca avventura in macchina in un qualsiasi bosco, appena fuori l'autostrada.
Non mi restano molte alternative. Dovrò fare un salto al supermercato per fare scorta di Fonzies e lattine di birra. Oppure posso cercare in rete un'offerta last minute dove passare il ferragosto. Voglio un posto vicino a casa, immerso nella natura. E soprattutto estremamente economico. Trovato! Ci capisco poco, le descrizioni sono in olandese, ma il nome mi sembra rassicurante. Prenoto subito una sistemazione singola. Camping Ortensia sto arrivando.

13 agosto, 10:05
L'uomo alla reception mi accoglie gentilmente. Alle sue spalle una grande fotografia lo ritrae, quarant'anni prima circa, dietro la medesima scrivania colorata. Lo riconosco nonostante lì abbia ancora i capelli e non sia così imbolsito. Descrive il camping accennandomi della presenza di un teatro nella struttura e degli orari dei pasti con un linguaggio forbito. Solo abbassandosi a recuperare la chiave del mio bungalow noto un particolare. Non indossa le mutande. Contemporaneamente entra nella hall una donna: ha un bastone per camminare, qualche filo colorato alle caviglie e anche lei è completamente nuda. Fuori, passa un altro ospite. Ha la bombola d'ossigeno attaccata ad una specie di zainetto. E' Abbronzato, sovrappeso e con una piccola crisalide che gli penzola fra le gambe. Solo allora mi accorgo di essere finito in una struttura naturista. Cominciamo bene!

14 agosto, 02:17
Un urlo lontano mi sveglia improvvisamente. Un lamento sommesso. Poi degli zoccoli. Corro alla finestra vicino l'ingresso, ma non riesco a vedere nulla. Controllo, il telefono: non c'è campo. Grrrr.

11:18
Tutti stanno cercando il turista svedese. Sembra essere sparito nel nulla. Il suo deambulatore è stato trovato lungo il dirupo a picco sul lago.

15 agosto, 03:17
Sento il rumore di zoccoli sulla soglia del mio bungalow. Ricontrollo per l'ennesima volta il segnale del cellulare, la mia ancora di salvataggio. Niente. Merda!
Infilo i bermuda e quatto quatto mi avvicino alla finestrella del bagno. Vedo scappare un animale. Lo vedo scendere lungo l'anfratto di destra. E' ricurvo, molto alto, ha le zampe caprine ma la postura è eretta. Il capo ha sembianze umane, con capelli lunghi e sudici. Ho improvvisamente freddo, le ascelle sudate, il battito cardiaco accellerato.

18:39
Oggi ho chiesto all'addetto alle pulizie, ma crede che mi sia sognato tutto. "Avrai bevuto troppo" mi ha apostrofato scocciato prima di andarsene trascinando quello stupido carrello di tessuto pieno di ghirigori. Eppure io ho trovato fra i bungalows tanti escrementi di capra. Sono delle prove inconfutabili, me lo sento. Se solo potessi contattare l'amico di mio papà, l'Ispettore Vettovaglia.

23:32
La signora francese sta rientrando dallo spettacolo. Eccolo furtivo, dietro di lei. Porella è mezza sorda, come faccio ad avvisarla? Caccia un urlo vedendolo prima di perdere i sensi. Le sale sopra. Con ferocia la divora. Incomincio a tremare. E se non è sazio e ne vuole ancora? Se si avvicina? Cerco nei cassetti della cucina.
Ho un piano: lo acceco con lo spray insetticida e poi lo stordisco con il mestolo prima di scappare.
E' arrivato. Sento il respiro affannoso. Una testata alla porta d'ingresso mi fa sobbalzare.
Lo zoccolio è insistente, le testate continuano, si fanno incessanti. Agito la bomboletta. Un'ultimo colpo poderoso e riesce a entrare.
Fffffffffffffffffffffffffffffff.

I giudici stanno deliberando...

Buon punteggio per Mrnace! E ora il suo compagno di squadra @mrnothing ...

UNA STORIA VERA

Ted Bundy, Wilma Flintstone e Roger Federer si trovavano esausti nel loro cottage in affitto dopo un’escursione alle bianche scogliere di Dover. Andare in vacanza con Wilma significava passare le giornate a guardare pietre… Era da poco trascorsa l’ora del tè. I tre chiacchieravano, lavando e asciugando tazze e piattini di porcellana cinese, poco prima riempiti fino all’orlo di vettovaglie e di una strana brodaglia all’ortensia. Roger apostrofò nuovamente Wilma: il fondo delle tazze non era asciutto, e già si stava trasformando in un malsano mare di calcare. Theodore decise di rimanere al di sopra di quella che sembrava una scena vista in uno scadente teatro grottesco. Si buttò piuttosto sull’ultimo biscotto ai fiori pesco. Aveva letto su Reddit che erano un toccasana per la stitichezza.

All’improvviso, una busta scivolò sotto lo stipite della porta. Conteneva i dettagli di un’operazione definita “Nuova Associazione Delinquente con Ambizione Liberatoria - un’ancora di salvezza per l’Inghilterra”, o in breve, NADAL. Roger alzò gli occhi al cielo. La missione era comandata dalle guardie reali della Regina: sapevano che Roger non avrebbe esitato (seppure le statistiche non erano certo in suo favore). Wilma era stata scelta per le sue rinomate scappatelle preistoriche con ogni genere e specie di dinosauro, e la sua conoscenza per l’anatomia giurassica si sarebbe rivelata utile più in là. Ted Bundy? Ovviamente per la sua affinità con i cadaveri, specialmente se in decomposizione. L’obiettivo era quello di penetrare nel cimitero di Hogwarts, trovare il corpo della gemella più grande della Regina Elisabetta (Brunetta) e riportarla a Buckingham Palace, dove il dottor Emmet Brown aveva messo a punto la macchina “ritorno a un futuro passato”, che avrebbe permesso a Brunetta di tornare in vita dopo il suo omicidio per mano della gemella minore, ma con artigli di adamantio, il gene X della guarigione e la capacità di arrotolare la lingua.

I tre, entusiasti del fuoriprogramma, salirono nella bislacca macchina di Wilma. E cominciarono a correre; su fino a Londra; poi lungo i binari dell’Hogwarts Express, in disuso da quando la setta No TAV si era estesa mondialmente, e arrivarono alla Foresta Proibita, che dopo gli incendi appiccati da Ron, era oramai diventata un misero bosco. Ma qualcosa impedì loro di proseguire: un essere verde e piuttosto losco. Era un T-reZ, dinosauro zombie che sorvegliava da tempo immemore il cimitero di Hogwarts. Wilma si sentì a casa; una lacrima perforò quella sua espressione di pietra e il bruco che era cominciò a diventare crisalide. Non ebbe tempo di godersi il momento, che sopra le loro teste sentirono il gracchiare di un uccello stinfalide. Ma Roger steccò con classe un rovescio e lo abbatté. Wilma si diede alla pazza gioia con il T-reZ, lo cavalcò in tutti i sensi e lo imbolsì così tanto che i tre poterono continuare la loro ricerca indisturbati. Arrivarono all’ingresso del cimitero: una distesa di tombe si presentò davanti ai loro occhi. Bisognava trovare la tomba 666.
“La tomba del diavolo?” chiese Theodore.
“No, l’età di Elisabetta al momento dell’omicidio” risposero all’unisono gli altri due.

Il sepolcro fu rinvenuto in quello che sembrava l’unico anfratto pulito del cimitero. Come se qualcuno se ne prendesse cura. Proprio così. Era Barack Obama, oramai vedovo della moglie, sviscerata da Donald dopo la scoperta che nei suoi organi si celava il vaccino al COVID-19. Il collo dell’ex presidente era adornato dall’intestino della congiunta, impreziosito da perle di ostriche del Mar Giallo. Ma era oramai passato oltre, e con il suo tipico linguaggio forbito spiegò loro come oramai era solito dormire con il cadavere putrefatto di Brunetta. Sentendo queste parole, a Ted Bundy si rizzarono le orecchie e non solo. Come una madre solleva la macchina per salvare il proprio figlio, il pluriomicida sollevò la pietra tombale, penetrò dapprima nel sepolcro, poi in Brunetta; ma con gentilezza, accarezzandola. La gemella maggiore ebbe un fremito, e un soffio di vita sembrò raggiungerla, svegliandola.

I tre cominciarono il ritorno verso casa. Giusto il tempo per un giro sul T-reZ per Wilma, che riuscì a coinvolgere Ted e Roger in un doppio misto, e i quattro ripartirono. Ma dal nulla apparì Pippo, oramai spia della regina.
"Avada Kedavra!", urlò.

Mrnothing è in attesa del suo punteggio...

Buon punteggio anche per lui. I due mister ottengono un punteggio di squadra di 29,300 e al momento sono terzi...

E ora gli ultimi due ginnasti. Fob92... riuscirà a far partire la Repubblica dei Ritardatari col piede giusto?

La 5^B del Liceo Classico “Pippo Baudo” di Canegrate va a funghi

«Oh raga, andiamo a funghi?»

Fu così che l’impavido Michele Marenga e tutta la comitiva della 5^B uscirono dalle camere 201, 202, 203, 204 e 444 dell’Hotel Alfa Omega di Lisbona alle ventidue e zero-zero, precise.

Naturalmente non vi erano boschi per i quali andare a funghi nei dintorni dell’Hotel Alfa Omega di Lisbona ma i nostri più impavidi lettori sapranno di quali alimenti sta parlando l’autore dissimulando un certo distacco. La meta era infatti il Barrio Alto, noto quartiere un po’, ecco, mi perdoneranno il linguaggio forbito quand’io lo definisca un po’ bislacco.

Riempiti gli zaini Eastpak di vettovaglie quali numero tre bong, numero due bottiglie di vodka liscia, numero sei snack marca Mars, numero due snack marca Bounty, numero quattro birre marca Beck’s, grammi otto di hashish, numero otto pacchetti di Pall Mall azzurre tipo “Miami”, si recarono in un bizzarro negozietto dal sapore punk specializzato nella vendita – e i lettori, giunti a questo punto, sono certo che non si stupiranno di ciò che stanno per sentire - di funghetti, funghetti allucinogeni della miglior specie.

Come una crisalide, le cerniere degli zaini Eastpak sinuosamente furono nuovamente riaperte per dare ampio spazio anche a quella merce, fresca di raccolto.

Rapidi e per nulla imbolsiti dalle ventidue ore di macchina (sì, signori, Marenga e la sua comitiva erano giunti nella capitale portoghese in auto, in un viaggio lungo ben ventidue ore) rientrarono all’Hotel Alfa Omega di Lisbona ma non nelle rispettive camere bensì solo in una, la 204, quella di Marenga. E di chi se no.

Ma chi poteva immaginare – e no, caro amico lettore, sì, proprio tu, tu che ti sei già un po’ innamorato di Michele Marenga, tu che pensi che sia l’eroe di questa storia, il trascinatore, l’ancora di salvezza di una classe un po’ grottesca, fatta di soli maschi e di una sola ragazza, Marisa, che in gita manco era venuta, tu togliti dalla testa quest’immagine di Michele Marenga come protagonista di questa storia – che Michele Marenga fosse allergico ai funghi?

E fu così che Michele Marenga cominciò a sbrattare, vomitare, rigurgitare, sboccare. Insomma, ditela come volete ma quella maledetta camera 204 si trasformò in un malsano anfratto saturo di un puzzo che nemmeno dopo una colite. E l’emorragia di succhi gastrici che uscivano dalla bocca del Marenga andò a inzaccherare quelle pareti che un tempo poterono dirsi pulite.

Quella sboccata colossale non era poi niente di che. Anzi, a questo punto vi sembrerà pleonastico, cari lettori, ma devo puntualizzare che più che un’allergia (non era allergico ai funghi bensì alle ostriche. Questo almeno ci dirà il medico legale dopo le sue analisi autoptiche. Ops: spoiler), quella di Marenga fu una congestione. Eppure, tuttala 5^B del Liceo Classico “Pippo Baudo” di Canegrate (meno Marisa, che in gita non era venuta) era così fatta, così terribilmente fatta, che credette che il vomito di Michele Marenga riempisse l’intera stanza 204.

Se voi lettori, anziché udire questa storia dalla mia voce aveste potuto vederla (no, nemmeno io mi trovai in quell’antro. Nemmeno io fui spettatori di questo stomachevole teatro. “Per fortuna”, aggiungerei tra l’altro), avreste creduto di vedere un gruppo di diciottenni giocare al popolare gioco “The floor is lava”. Ma no, niente lava, stavolta: solo la bile di Michele Marenga. Ma non per gioco, pe’ davero, direbbero a Roma. Vomito dappertutto, su tutto il pavimento, su tutta la moquette. E, credeteci o no, ma saliva, gente, saliva. Poteva dirsi vivo: un mostro marino color – appunto – vomito che emetteva un suono gutturale e orrendo (o forse era Marenga che aveva la testa nel cesso?). Finché quel mostro raggiunse il letto sul quale, se non fossero stati così nel panico, avrebbero dormito ben pasciuti. E fu così che, forse per suggestione, forse per overdose (sì, ho omesso: c’erano anche numero quattro pasticche di ecstasy e otto kg – sì, cazzo, chilogrammi - di cocaina, negli Eastpak), forse soffocati dal vomito di Marenga, tutti gli ospiti delle camere 201, 202, 203, 204 e 444 dell’Hotel Alfa Omega di Lisbona creparono malamente in un mare di sbocco e i loro corpi furono solo l’indomani rinvenuti.

Wow, tantissime difficoltà inserite... il D score sarà immenso.

Fob92 ottiene un mastodontico 15,233 con il quale si piazza al terzo post individuale assicurando almeno una medaglia d'oro per i ritardatari. E ora @INVERNO che potrebbe portare una seconda medaglia a squadre...

Api regine e api vere

«Ma voi li avete letti i libri per quella di ita?»

«no, ne ho iniziato uno ma l’ho mollato a metà…»

«Mh, quale?»

«Il più grande uomo scimmia del…del pleonastico… Si chiamava così, mi pare».

Sharon, Camilla e Melissa si stavano godendo la loro ultima settimana di vacanze estive al mare. Sharon accarezzava i lunghi capelli di Camilla senza smettere un attimo di fumare. Camilla si metteva il lipgloss. Melissa si scatenava a temo di musica.

I'm a bitch, I'm a boss
I'm a bitch and a boss, I'ma shine like gloss

«Comunque raghe, ieri sono uscita con ‘sto tipo… Un accollo… Sembrava figo in foto ma in realtà è una secchia assurda. Mi ha mandato un messaggio…sentite qui:

…sei la mia crisalide, la mia farfalla, la mia aurora… Sarò la tua àncora. A cui potrai aggrapparti, ancora e ancora…

Io, cioè. Morta!»

«Sta fori questo! Ma come parla?»

«Ma ‘nfatti gliel’ho detto… Parli tutto fornito gli faccio. E lui:

…stellina, si dice forbito. Ma non basterebbero tutte le parole del mondo per apostrofare adeguatamente il tuo visino pulito… Perfino un mazzo di ortensie si mostrerebbe grottesco se affiancato ai tuoi occhi leggendari, da antico mito…

Morta, raghe, ve lo giuro!»

«Va beh che gli hai detto?»

«E niente, che tanto domani torno a Roma e che non si deve più accollare!»

Sbam! La porta dell’appartamento blu del complesso residenziale di Gallipoli che Sharon, Camilla e Melissa avevano preso in affitto tuonò di colpo: era Tolomeo, il ragazzo con cui Camilla aveva messaggiato.

Sbam! Subito dopo, un secondo colpo esplose nella stanza. Un proiettile perforò il petto di Melissa provocando un’immediata emorragia mentre il suo corpo sembrava muoversi ancora a tempo della canzone che stava ascoltando.

I'm a bitch, I'm a boss. Un rantolo e la testa all’indietro.
I'm a bitch and a boss, I'ma shine like gloss. Un tuffo all’indietro a peso morto, come in un episodio di America’s Next Top Model.
Morta, cioè. Morta, ve lo giuro. Melissa era morta.

Sharon e Camilla, in realtà liete che l’amica più carina fosse stramazzata al suolo e probabilmente un po’ imbolsite dalle canne che si erano fatte non riuscirono a trovare riparo in un anfratto. Anzi, non riuscivano a muoversi affatto.

Tolomeo provò a colpire anche loro ma era un secchione e ovviamente non aveva mira. Anzi, era già stato un miracolo che avesse atterrato Melissa. Ridestate, quasi come se quel colpo andato a vuoto le avesse fatte rinvenire, S&C (così si firmavano sugli specchi, con il rossetto) corsero fuori dall’appartamento.

Camilla si buttò in piscina e, come nelle migliori partite di The Sims, Tolomeo eliminò la scaletta e Camilla, esausta, dopo ben cinque minuti di nuoto, morì.

Sharon uscì di fretta (per quanto si possa correre di fretta con un tacco dodici) e si addentrò nel bosco che si apriva dietro al complesso di appartamenti “La China”. Avrebbe fatto meglio a raggiungere il parcheggio, dove c’era la loro macchina. Ma non era mai stata molto brava a prendere delle decisioni, quella ragazzina.

E così corse (sì, insomma…) per un po’ tra gli alberi. Finché non si imbatté in questa casetta. Piccola, certo: ma in fondo lei era così skinny che poteva benissimo entrarci. E chissà chi ci viveva: “i puffi”, pensò! Ma certo, doveva essere il villaggio dei puffi quello che si apriva di fronte a lei. E così bussò, ma nessuno le rispose. Sentì solo uno strano ronzio. “Staranno dormendo, non vorrei averli svegliati… Ma qui m’ammazzano. Meglio entrare, capiranno”. E così aprì la porta (che sembrava tanto un coperchio). Ed eccoli uscire, i puffi. Ma non erano puffi. Erano api. E Sharon era allergica. La ritrovarono così, morta e gonfia come il pacco carico di vettovaglie, il “pacco da giù”, che la famiglia di Tolomeo gli avrebbe mandato qualche mese dopo, quando sarebbe diventato uno studente di Lettere a Milano, non frequentante, domiciliato presso il carcere di San Vittore.

La strategia della Repubblica è stata quella di puntare tutto sulle difficoltà... avrà pagato? Siamo in trepidante attesa del punteggio di INVERNO...

Con questo punteggio, è ufficiale: con 30,199 la Repubblica dei Ritardatari vince la medaglia d'oro a squadre! E Amers vince la medaglia d'oro individuale! 

Classifica individuale:

Classifica a squadre: