Ecco alcuni scatti rubati dal giornale free-press "Metro" della nuova casa del Grande Fratello 6. E in più una libera interpretazione delle due case realizza sempre secondo le indiscrezioni in possesso.

Il Grande Fratello ritorna giovedì, e ancora una volta lo fa nello spirito dei tempi. Normale quindi che questa volta le sue vele siano gonfie del vento neoconservatore che soffia forte in america e in Italia. Come rendere televisivamente questa tendenza in un programma che si svolge integralmente in una casa? Semplice, costruendo 2 case, comunicanti. Una da ricchi e una da poveri, e che il politicamente corretto vada a farsi friggere. Era il segreto più custodito dalla produzione, ma "noi" nella casa ci siamo già entrati. [b]Cinque stelle o topaia[/b] Nella prima ci sono tutti quegli oggetti che fanno lusso, sfarzo: la piscina coperta, il televisore al plasma grosso come un lenzuolo matrimoniale, le seggiole della sala da pranzo con lo schienale così alto che alzandosi basterà un non-nulla per farle cadere, sbilanciate come sono. Tutta un’altra musica invece aprendo la porta della casa dei poveri. Che poi non è altro che una casa come ce ne sono mille, in ogni condominio. Ci vivono pensionati, impiegati, giovani coppie, magari felici, almeno fino a quando giovedì sera accenderanno la tv su Canale 5 e scopriranno che il tetto sulla loro testa è stato preso ad esempio come inferno (televisivo) in terra. Ma cosa c’è in pratica nella casa dei poveri? Innanzitutto il tinello, con la credenzina di truciolato ricoperto e i vetri gialli zigrinati alle ante. Al tavolo è fissata la macchina a manovella per fare la tagliatella, e sulle mensole c’è la mitica gondola di plastica con il carillon, quella che le coppie in viaggio di nozze compravano negli anni ’70 per testimoniare che a Venezia c’erano state davvero. Il bagno è molto basic: la tazza rugginosa e priva di tavoletta sembra perfetta per far capire fin dal primo mattino che la vita non è tutta rose e fiori. Nelle camere da letto solo reti con materasso e scaffali. Completa il quadro il barometro, rotto, fissato sulla sua tavoletta di legno, appeso al muro. Per rattristare ancora di più l’ambiente immaginiamo che gli autori abbiano bloccato la lancetta su "precipitazioni". [lib]colonneGF6.gif[/lib][lib]tinelloGF6.gif[/lib] [lib]lettoGF6.gif[/lib] [lib]piantinaGF6.gif[/lib] Fonte: Metro

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