Il classico pezzone di fine gioco da parte del conduttore.

E così si giunse alla quinta, attesissima edizione. Il rischio di inflazione del gioco era dietro l’angolo: esauritasi l’edizione precedente da pochissimi mesi, niente e nessuno avrebbe assicurato un successo ancora superiore ai precedenti. Ma così è stato. Spenderei quindi le prime righe dell’editoriale per annunciare i cosiddetti “dati d’ascolto”. Sarà autoreferenziale fino alla nausea, sarà anche un po’ patetico, ma passatemi la soddisfazione che si prova quando un lavoro fatto bene viene premiato da una massa numerosa di pubblico. Si parte con il topic della presentazione concorrenti, che in un’ora totalizza la bellezza di 2561 visite; a seguire viene aperto il Giorno 1 che ne totalizzerà 10.695. Numeri semplicemente impensabili per chiunque si cimenti, con successo e non, nel campo dei virtuality. E così si prosegue, dalle 7 mila visite del giorno seguente a scalare, come è giusto che sia, alla media di circa 3 mila al giorno. Poco meno di mille visite solo per i giorni feriali come la domenica. La finalissima, infine, dura solo un’ora, ma raccoglie in quei 60 minuti di pathos qualcosa come 3.600 visite. Pure i virtuality più seguiti, per arrivare a certi numeri, dovrebbero far durare le loro dirette dieci ore (e c’è pure chi lo fa :-p) per arrivare a certi numeri. Per questi motivi ringrazio il pubblico che mai come quest’anno ci ha incoronato leader indiscussi del genere. Finito questo stucchevole capitolo di autocelebrazione, passiamo all’analisi del gioco. Un cast eccezionale, a detta di molti mai visto. È vero, mai avrei pensato di ricevere provini da “certi utenti”, ma nemmeno di ricevere proprio “certi provini” semplicemente divini, quindi più che fare i complimenti a me c’è da ringraziare la fortuna che ha voluto che tutte queste persone facessero il loro provino. L’età media piuttosto alta è sempre stata una peculiarità di questi virtuality, e non è per semplice snobismo, ma perché penso possa essere più interessante anche per i più giovani leggere esperienze che qualcuno ha già vissuto, rispetto alle stesse “paranoie pre-adolescenziali” che sì abbiamo avuto tutti, ma che alla lunga possono risultare ripetitive. C’era bisogno di maturità, intelligenza e cultura. E ciò abbiamo avuto, se non per il 100% del gioco, almeno per un buon 98%. Tuttavia, questa sovra-cultura ha portato, per assurdo, qualche imbarazzante momento d’esibizionismo. Mi spiego meglio: in casa tutti i concorrenti si sono ben presto accorti che la concorrenza era decisamente agguerrita. Personaggi colti e intelligenti, con ottime abilità stilistiche avrebbero ed hanno in effetti impedito qualunque “fuga solitaria” di un personaggio rispetto agli altri. Protagonisti che cambiavano, si alternavano, un giorno appannaggio di uno, un giorno di un altro. Questo dato, però, non è stato del tutto positivo. Si è cominciati ad avere, sempre a modestissimo parere personale, una diminuzione di post “umani”, coltivati spontaneamente, buttati giù di getto e vissuti fino in fondo, a favore di una maggioranza di post pensati e pesati, riletti e corretti, riflettuti e meno spontanei. La mia sensazione ha cominciato ad acuirsi anche nei giorni precedenti la metà del gioco, ossia quando pure tra gli opinionisti e tra il pubblico ha cominciato a dilagare la mania del “post inattaccabile”. Io scrivo un post stilisticamente perfetto, lo arricchisco con qualche parolone ad effetto, due etti d’ironia, un pizzico di sale (ecco, appunto) e il gioco è fatto: se qualcuno anche la pensasse un minimo diversa dal sottoscritto si troverebbe di fronte un tale muro di pietre da smontare una ad una che la voglia passerebbe in un battibaleno. Il discorso di “ho ragione perché scrivo meglio”, tuttavia, a livelli così alti, viene un po’ meno, e allora si comincia a cercare altro. E’ un po’ come quando prendi due persone che non sanno nuotare e le confronti con due campioni del mondo di stile libero. Il distacco sarà talmente enorme da risultare a dir poco evidente. Se però poi decidi di confrontare i due campioni del mondo tra di loro, ti toccherà utilizzare pure i decimali per calcolare chi dei due sia il più veloce e il più bravo. E il discorso qui è pure questo: in un gruppo di gente colta e benmessa dal punto di vista retorico, ho cominciato a cercare quel “quid” in più che avrebbe riportato un’umanità nel gioco. E per qualcuno l’ho vista venire meno. Tra le altre cose che poco mi hanno soddisfatto di quest’edizione c’è stata l’estrema difficoltà a scindere il gioco da tutte le questioni che antecedentemente avevano coinvolto il sito e la sua straordinaria community. Dall’attacco frontale all’opinionista Psyduck, su cui mi sono già esposto a livello quasi maniacale sul forum, alla questione ben più ampia delle conoscenze pregresse, non si è riusciti a parlare solo del gioco, come invece ho provato a fare nelle righe precedenti, perché sì, quel discorso valeva che gli utenti si chiamassero Ilmaredinverno, Nuvoletta e Shorty ma anche Ciccizom, Crac84 e Firulì91. Sulla questione delle conoscenze pregresse c’è poco da dire, è ovvio che, soprattutto all’inizio, i visitatori saltuari del forum decidessero di sostenere o di detestare a prescindere utenti di cui avevano già letto il nickname da qualche parte, forum o chat che fosse. Non credo al sostegno a tutti i costi, perché gli utenti sono, nella maggior parte dei casi, intelligenti abbastanza da giudicare da sé il vario livello d’umanità dei concorrenti. Quello che ho però potuto vedere è che, sempre per la maggior parte degli utenti, si è rischiato un “effetto fan club” che non ha seguito il vero evolversi del gioco ma che, ancoratosi su una determinata preferenza, l’ha portata avanti aprioristicamente, non tanto per dissociazione mentale quanto per difesa coerente delle proprie idee. Capitolo Opinionisti. Sono stato discretamente contento, nel complesso. Vale è stata la numero uno. Obiettiva, di classe, posata, simpatica, stemperava la tensione con la maturità che la caratterizza ma sapeva puntare il dito sul vero centro nodale del discorso. Qualità che non ho rivisto in Eroe, che pareva invece perdersi spesso in un bicchiere d’acqua… Eroe è un utente che trova “grave” un’affermazione in cui si dice che un programma è un flop, che chiede l’esilio per chi dice un paio di parolacce e l’ergastolo per chi insulta (già più giustamente, in questo caso). E’ poco tollerante, ma è Eroe, e a me piace così. Gli potrei rimproverare solo un alquanto inspiegabile cambio di comportamento rispetto all’edizione precedente, che qualcuno chiamerebbe “maggiore maturità”, qualcun altro “riparazione tardiva”. L’operato di Luca è stato sufficiente. Poco opinionista, più “utente con poteri”. Un membro del pubblico che postava semplicemente in una nuova sezione; ma non mi pento minimamente della sua scelta. Le sue classifiche e i suoi giudizi sono sempre stati molto oggettivi e umani, specie nella scelta di salvare Nuvoletta nell’eliminazione “fittizia”. E alla fine arriva Psyduck. Che è un utente che poche persone capiscono o proveranno mai a capire. C’è chi dice che l’ha fatto ma non è vero. C’è chi dice che non gli interessa conoscerlo, ma si comporta come se avesse un accanimento particolare nei suoi confronti. Incoerenza, eh? Psy è così, fumantino, aggressivo, un altro che si perde pure su questioni dove si potrebbe lasciare correre, ma è stato un buon opinionista, e sono molto ma molto contento del suo operato. Come anche di chi l’ha contestato dove andava contestato, mentre sono molto meno contento (inutile dirlo) di chi ha approfittato del gioco per attaccarlo su più fronti. E poi ci sono i concorrenti. In ordine di eliminazione, ovviamente. Partendo dai ritirati vorrei fare i miei complimenti a Martina. Per la persona che è in primo luogo, e per la maturità avuta nel ritirarsi quando ha capito che c’era ben altro a cui pensare (di cui non conosco e non voglio conoscere l’entità, che è personale). Ha dimostrato nei suoi post di volere giocare appieno, facendosi conoscere piano piano, volendo dare la confidenza a chi a suo parere si stava dimostrando degno o degna di averla. Se avesse avuto la mente sgombra sarebbe stata sicuramente una candidata alla vittoria. Cristian è stata una scommessa vinta a metà. Mi son ricordato di lui e di alcuni suoi post passati pochi giorni prima della scelta definitiva del cast. Ho voluto fidarmi delle mie intuizioni ed è stato lui stesso a premiarmi, con una prestazione maiuscola. La vita vera, però, ha preso il sopravvento su quella virtuale e lui, con una onestà intellettuale rara, ha deciso di lasciare. Grazie per quello che mi e ci hai offerto nei giorni di tua piena partecipazione… Andrea è stato il primo eliminato, dopo appena due giorni di gioco. Non avrei mai messo due persone così (della seconda parlerò dopo) in ballottaggio se non ci fosse stata una seconda chance di gioco. Tuttavia, Andrea non ha voluto approfittarne. “Niente faro, mi manca la chat”, e qua mi sei un po’ caduto. Non capisco nemmeno il tifo da stadio su questa tua frase, non ci vedo nessuna espressione d’orgoglio all’appartenenza di un gruppo come può essere quello della chat. Ci ho visto un volere arrendersi e dimostrarsi “troppo sopra” la persona che stava aspettando nel faro. La grandezza di un uomo, secondo me, sta anche nel non far pesare la propria superiorità agli altri. C’è chi ci riesce e chi no, io per esempio non ci riesco mai, tu, in questa occasione, nemmeno. Sara è stata una sorpresa. Non la conoscevo, mi son fidato del suo bellissimo provino ed è andata bene. Poco tempo anche per lei, però. Interessante notare che quest’anno i cosiddetti fantasmini sono stati di quattordici spanne sopra quelli cui eravamo abituati. È quindi il momento di parlare del faro, l’idea che da novembre 2006 mi balza in testa e che finalmente sono riuscito a mettere in pratica. Ho scelto di mettere nel faro Matt, mittente di un bellissimo provino, ma troppo “normale” per entrare in un cast così eterogeneo. Così, faro per lui. E nel faro si è ben mosso, con coerenza e delicatezza. Commovente e realistico nel sentire il faro “suo”. Meno alla sua entrata in casa, è pesata molto la differenza d’età, ma ci sono da apprezzare le sue richieste di scusa subito accolte dopo alcuni sfoghi fuori luogo. Nel faro Matt è stato raggiunto da Born_to_kill. Born è stato il classico “ragazzino” del virtuality. C’è sempre, di solito ce ne sono più d’uno. L’ho voluto prendere come elemento di disturbo e così è stato, ha esaurito il ruolo che mentalmente gli avevo prefissato. Non ci si può aspettare elogi da parte mia, se non una piccola luce su alcuni suoi tentativi disperati di inserirsi in un gruppo che pareva non accettarlo (perché semplicemente non si poteva farlo). Gabriele… Gabriele… che dire di lui? Il migliore sotto molti aspetti, il più umano, il più giocatore, quello che si sapeva divertire sia nei momenti delle nomination sia in quelli di interazione semplice, sia in quelli di tattica sia quando conosceva a livello profondo gli altri concorrenti. Politicamente scorretto, reale, verace e profondo. Sostanzialmente il mio preferito in senso assoluto. Shorty è stato, invece, massimo nel minimo. Ossia, grandi post, divertentissimi, commoventi, riflessivi. Però niente altro… poco tempo dedicato al gioco, niente o quasi niente riguardo alla tattica e alla strategia. Una persona incredibile, un concorrente mediocre. E ora mi tocca parlare di Manuel. Una persona con cui scusarsi ad oltranza sarebbe poco per quanto mi riguarda e offensivo nei suoi confronti. L’ho giudicato presto, sulla base di poche informazioni, che mi hanno portato a generalizzare il giudizio nei suoi confronti andando esattamente contro le mie abitudini consuete. Ma l’ho fatto, e me ne sono pentito. Senza dubbio il suo provino è stato il migliore di tutti quelli giunti nella mia casella di posta. Ma Manuel non è stato un concorrente ordinario. Perché Manuel non è descrivibile. Manuel non è uomo né ragazzo. Manuel è un poeta, nei suoi post scriveva una vita in musica, parole semplici e dirette, pochi fronzoli, molto cuore. Da impazzirci… bravo Manuel, grazie Manuel, scusa Manuel. E ora i tre finalisti. Anna… mi sei piaciuta molto. Fino al giorno 40-41 eri semplicemente una delle mie preferite, se non la mia vincitrice ideale. Poi, però, mi sono accorto dell’errore che ho fatto nel giudicarti troppo frettolosamente. Dopo l’eliminazione fittizia, ad opera degli opinionisti, è venuto fuori un lato di te che non era mai uscito: la competitività. Che poi fosse sotto forma di sensazione di mancato apprezzamento da parte degli opinionisti è un altro discorso, ma competitività era e tale rimane. Bruttino, volendo, pure il gesto di non partecipare alla festa (e allargo anche a buona fetta del pubblico tuo fan), instaurando quella sensazione di “Karima fuori da Amici” che al sottoscritto già aveva dato fastidio nella sua forma defilippiana, figurarsi qui. Perché alla fine a RW potevano vincere tutti, e non era giusto quell “Anna vincitrice” già scritto a fuoco nell’aria. Perché? Potevi vincere tu come tutti, molta gente nel pubblico non l’ha capito, fatto sta che per me è stata una brutta nota alla fine della melodia di Reality Web 5. Una piccola stecca, vìa. Marco, Ilmaredinverno. Che dire di te? Una bellissima persona. Un concorrente completo, che non aveva paura ad andare in nomination, voleva viverla del tutto e così ha fatto, i miei complimenti. Avresti anche potuto meritare miglior sorte, ma sei il classico “secondo vincitore” più che un aberrante “vincitore morale”, e questo lo sai, se hai colpito le menti complicate degli opinionisti tutti d’accordo sul tuo nome. Grazie, per tutto quello che hai dato al gioco. E poi c’è lei, la regina. Francesca ha STRA-MERITATO il suo trionfo, perché inaspettato, perché emozionante, perché vero. Coerente fino in fondo, umana fino al midollo, stratega quanto basta. La ricetta della perfezione. O dell’imperfezione, che tanto di lei ha colpito fino a portare la maggioranza del pubblico dalla sua parte. E’ stata fantastica fino in fondo, emozionante come pochi altri, il simbolo di un’edizione particolarmente bella. Brava Nuvoletta, ma bravi tutti. Mi avete emozionato e siete stati un ottimo cast. Grazie di cuore di tutto. Ale

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