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Stati d'Animo 3 - Contrasti Side B - Vincitori e Best Of p.38
Casadelvino
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17 novembre, 2020 - 10:26
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sparso ha detto

riflessione: Dov'è l'Italia ????   

DGBaZDJ.jpg

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Emm
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17 novembre, 2020 - 10:43
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Ecco qui speravo molto di capitare in Introspezione, ma tanto ho già capito che Ale ci regalerà anche il Bside per cui è solo rimandato jamming

 

Per Spensieratezza ho dedicato esattamente un decimo di secondo alla scelta. Sicuramente ci sono pezzi più universalmente adatti, e al contempo mi sarebbe piaciuto fare una scelta piu ricercata, ma Breathless è il pezzo cui associo la mia pre-adolescenza, l'estate in cui si passava l'intera giornata al mare, in cui son diventato un po' più grande ma senza i pensieri dei grandi. L'ultima con a fianco una persona speciale. Curiosamente, risentirlo oggi non mi provoca nostalgia, commozione, turbamento o altro, ma sempre la stessa sensazione di spensieratezza, solarità, stacco dal quotidiano.

alessandrino
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17 novembre, 2020 - 10:44
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Per questo stato d'animo ho deciso di attingere al vasto patrimonio musicale Disney, proponendo Reflection, colonna sonora del film Mulan (versione del 2020) eseguita dalla splendida voce di Christina Aguilera. 

È in assoluto la prima canzone alla quale ho pensato appena visto gli stati d'animo protagonisti di questa edizione. Non sono uno che trasporta qualsiasi brano che ascolta nel proprio vissuto personale, ritrovandovisi nei testi o lasciandosi coinvolgere da tutti gli arrangiamenti. Questa canzone in particolare però, come poche altre hanno avuto il potere di fare, mi ha portato a "riflettere" su me stesso, a chiedermi tante volte "ma cosa vedono di me gli altri?" "Cosa mostro di me stesso?" "Quello che vedo sono realmente io?". 

Mi rendo conto che nelle situazioni quotidiane non sempre riesco a venire fuori per quello che sono realmente: preferisco essere controllato, stare in disparte, in silenzio, nascosto dietro una maschera di timidezza perché è più semplice, quando dentro di me sento di avere un mondo che mi piacerebbe mostrare ma che spesso non trovo il coraggio neanche io di visitare. 

Mi auguro di arrivare al punto in cui immagine interiore ed esteriore possano congiungersi in un'unica figura e che finalmente "il mio riflesso mostri chi sono veramente". 

Who is that girl I see
Staring straight back at me?
When will my reflection show
Who I am inside?

Krishoes
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17 novembre, 2020 - 11:19
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Avrei potuto inventarmi un gran pippone anche per questa scelta, ma less is more. Quando mi sono trovato di fronte alla categoria "Spensieratezza", mi è subito balenata in mente "Misread" dei Kings of Convenience.

Un testo tutt'altro che 'spensierato', che fa riflettere sull'importanza di imparare a convivere con la solitudine e di godere delle amicizie fin quando queste durano.

Ma a differenza di "Ultraviolence" di Lana Del Rey e "Strange fruit" di Billie Holiday, il fulcro di questa mia scelta stavolta è tutto nella musica. Da una sapiente commistura di piano, chitarra ed archi nasce una delle canzoni più delicate e dolci che abbia mai ascoltato.

Queste note mi riportano al periodo in cui le brutture del mondo non mi toccavano, questa canzone era come un abbraccio protettivo che mi permetteva di distendermi e di non pensare troppo a ciò che mi circondava. Un'anestesia per l'anima. Anche oggi l'ascolto di questo gioiellino mi rilassa profondamente e fa nascere un sorriso sul mio volto.

Se mai avrò la patente, mi immagino al volante, al calar del sole, a sfrecciare avvolto dalla bellezza di un paesaggio naturale italiano, mentre dalla radio risuonano queste note, col cuore più tranquillo nell'attesa di ciò che verrà.

L'aggettivo che a mio parere descrive meglio "Misread" è carefree: spensierato, libero da preoccupazioni.

JoJo
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17 novembre, 2020 - 11:29
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Spensieratezza è già la mia playlist preferita jamming

Tra l'altro quando scrollavo i brani salvati su Spotify per scegliere le canzoni mi sono accorto che il 70% sarebbe potuto andare bene per questa categoria lmao

monechiapi
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17 novembre, 2020 - 11:54
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GRAFFITI - CHVRCHES

[Impossibile trovare l'immagine]

I've been waiting for my whole life to grow old
And now we never will, never will

Gran parte della mia idea personale di spensieratezza risiede in questi versi del ritornello di Graffiti. 

L'idea di spensieratezza per me è fortemente legata a quella dell'età giovanile. Quando si è bambini non esistono pensieri gravosi, non ci sono preoccupazioni e si vive alla giornata, senza pensare al futuro in modo pressante, ma piuttosto con uno sguardo positivo e carico di aspettative. Tutte cose che spariscono con l'ingresso nell'età adulta, un mondo oberato di responsabilità, ansie e pensieri. Questo concetto è espresso con forza nella canzone. 

Standing in streetlights, we didn't know wrong, didn't know right
Stando sotto le luci dei lampioni non conoscevamo il giusto e lo sbagliato

Making a mess and running in circles, getting in fights
Facendo casini e correndo in cerchio, litigando

We were just kids then, we didn't know how and didn't know when
Eravamo solo bambini allora, non sapevamo come e non sapevamo quando

Taking our chances, calling it off and starting again
Cogliendo tutte le occasioni, chiamandoci fuori e poi ricominciando di nuovo

Quel che potrebbe evocare un senso di nostalgia, però, nella canzone viene letto in chiave diversa, perché, come si è visto, nel ritornello viene detto espressamente: ho aspettato tutta la vita per diventare grande e ora non lo saremo mai.

ll trucco, quindi, sta nel conservare quel po' di spensieratezza del bambino del passato anche quando si diventa adulti e ogni tanto vivere la vita senza troppe preoccupazioni. Una dichiarazione di intenti difficilissima da mantenere, ma che personalmente cerco di applicare nella mia vita di tutti i giorni. Spesso sono sopraffatto dai pensieri, dalle ansie più opprimenti, ma in alcuni momenti mi sento ancora quel bambino, che vuole vivere la sua vita col sorriso in faccia e per cui non esistono ostacoli e tutto sembra raggiungibile.

Per questo Graffiti è per me un vero e proprio inno, un invito alla spensieratezza più pura, spesso difficile da trovare, ma che dovrebbe accompagnarci più spesso.

Il tutto è condito da una base dal sapore spensierato, con quei synth che aiutano a farti venire voglia di ballare e alzare le mani, senza pensare più a nulla. La musica poi esplode proprio dopo il ritornello, quando viene detto And we never, never will (in riferimento al diventare grandi), poi ripetuto, e proprio in quel punto per me sta il momento di massima spensieratezza. 

Insomma, per me spensieratezza vuol dire proprio questo: liberarsi dai pensieri e tornare, anche solo per qualche minuto, bambini. 

Vi lascio col video che esprime benissimo a sua volta quest'idea, con i giovani protagonisti che si librano in volo durante il ritornello, proprio a richiamare quella leggerezza che spesso perdiamo una volta cresciuti, ma che invece ci farebbe vivere con più serenità.

Alpha
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17 novembre, 2020 - 11:54
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ELIS REGINA/ANTONIO CARLOS JOBIM

Águas De Março

Per “spensieratezza” ho scelto questo brano perché… anche nelle giornate meno positive, che inevitabilmente ogni tanto accadono, almeno per qualche minuto riesce sempre a dissipare i pensieri negativi e a inondare la mia mente di “good vibes”. laugh

Per noi “boreali” è facile associare le piogge di marzo all’arrivo della primavera, preludio a una nuova estate e, quindi, alla “promessa di vita” citata nel testo. In realtà, in Brasile il mese di marzo è associato alle piogge tropicali che segnano la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. In questo contesto, Jobim scrisse Águas De Março, volendo donare al suo popolo un’ultima occasione di spensieratezza prima di immergersi nella malinconia autunnale.

Il testo è una sequenza di immagini che raffigurano le piccole cose materiali e immateriali che riempiono l'esistenza, alcune belle, altre decisamente meno... il legno, l pietra, il sole, la notte, la vita, la morte… fondamentalmente questo brano è una metafora della vita e vuole essere un invito ad attraversarla con leggerezza, senza nascondersi inutilmente ciò che è inevitabile, ma imparando a vivere appieno i momenti belli e a non disperare in quelli bui, perché tutto fluisce in un'eterna alternanza di attimi positivi e negativi, esattamente come le stagioni.

São as águas de março fechando o verão
É a promessa de vida no teu coração

Grazie anche all’idioma portoghese che si presta benissimo, questo testo è uno tra i più musicali mai scritti. Il ritmo della bossa nova crea fluidità e le voci di Jobim ed Elis Regina giocano a rincorrersi in una sorta di eterno girotondo. Per me è davvero difficile arrivare al termine dell’ascolto e non sentirmi ogni volta pervasa dal buonumore che mi infonde questo brano e dal divertimento stesso che traspare durante l'interpretazione, come testimonia questo video che riprende i due artisti nell'esecuzione del brano.

bilirubina
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17 novembre, 2020 - 12:03
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MOSES SUMNEY - ME IN 20 YEARS

[Introspezione]

 

 

Parto da una considerazione sullo stato d'animo. Collego l'idea di "introspezione" a quella di una riflessione intima e profonda, ad un'autoanalisi che non si ferma alla superficie, ma scava anche nei propri tabù e nei propri errori. Le riflessioni più profonde, almeno nel mio caso, sono quelle che faccio la sera, per cui ho optato per un brano che spesso accompagna i miei momenti notturni più introspettivi. 

Proprio perché si tratta di brani che, per me, accompagnano i nostri flussi di coscienza, ho scelto un brano che non avesse bruschi cambi di melodie, ma che potesse essere un brano "da sottofondo", pur nella sua complessità sinfonica. È un brano che trovo maestoso nel suo minimalismo e trovo piacevole quel falsetto così delicato che usa per gran parte del brano.

Ma, per questo stato d'animo, ho scelto di concentrarmi molto sul significato del brano, sul testo. "Me in 20 Years" è una riflessione su come saremo in futuro, su quali conquiste personali avremo ottenuto, sui cambiamenti che subiremo. Moses Sumney in altri suoi brani aveva parlato della solitudine, ma in questo si chiede, in modo anche crudo, se sarà destinato a rimanere solo e, nel caso, se sarà abbastanza autodeterminato da bastarsi da solo. In senso più lato è anche una riflessione sull'incapacità di tenere stretti i propri affetti (ben sottolineata dalla metaforica "With your imprint in my bed") e sul vuoto che lasciano le persone quando se ne vanno ("And nothing left to hold but pride"). È un vuoto che nel testo viene espresso prima in chiave metaforica, cioè come una voragine che si apre nella parte opposta del letto, ma poi anche espresso più esplicitamente ed è un vuoto "totalizzante" nel momento in cui lo vivi perché in quel momento ti sembra che non ti resti nulla. 

La trovo una riflessione molto forte, cruda, profonda e pure condivisibile. Scava nel profondo e porta - o questo almeno è ciò che succede a me - a farsi delle domande. Io, per esempio, quando rifletto su ciò che sono e sul futuro che mi spetta, sono portata a concentrarmi su dove sarò, cosa farò, ma meno sugli affetti che avrò, come se da un lato fossero una comfort zone, dall'altra ritenessi inconsciamente di essere già abbastanza autodeterminata da "bastarmi da sola". Però leggo la riflessione contenuta in questo brano e mi chiedo: sarà davvero così? Mi basterò? Come vivrei eventualmente la solitudine? Quando sarò più matura dietro a questa autodeterminazione scoprirò delle crepe? 

Condivido anche il video con il testo:

 

Cosa saremo tra 20 anni?

JoJo
Utente 9xP

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17 novembre, 2020 - 12:36
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Queen MATY NOYYYYYYYES - SPIRILING DOWN

Come ho scritto poco fa, avrei potuto scegliere veramente qualsiasi canzone presente nei miei brani salvati di Spotify per questa categoria. Eppure, tra tutte, ho scelto Spiriling Down. Perché?

Bene, la prima volta che ho ascoltato questa canzone ho pensato "wow, che cool questa che si sente figa pure mentre la sua vita va a rotoli". L'ho ascoltata e riascoltata: spesso e volentieri mi ricordo della sua esistenza e la riascolto nuovamente. E' un continuo ritorno.

Penso che sia l'essenza della spensieratezza. Di quelle canzoni che ti ricordano di sorridere anche se tutto sta andando una merda (casadelvino non censurarmi serve per veicolare meglio il messaggio, che ho ovviamente ingigantito un po'). Spiriling Down è tipo quell'inno che canti quando ti molla il fidanzato di cui eri innamorato dai tempi delle medie o quando va male l'esame più importante della tua vita e vedi solo catastrofi e fallimenti per i 20 anni a seguire. Oppure la si può usare quando il collega, stronzo, ti mette a fare tutte le cose più inutili che non vorresti mai fare solo perché sei l'ultimo arrivato in ufficio, e tu chiaramente pensi che la situazione rimarrà così per il resto dei tuoi giorni e non puoi comunque dire niente perché sei sempre l'ultimo arrivato. But you know, "che cosa importa, alla fine ho tantissime altre cose stupende che mi circondano, ho altri motivi per sorridere e stare bene". 

Questo spirito è ciò che mi fa impazzire. Anche se la tua impressione (la canzone, soprattutto nelle strofe, in realtà sfotte l'immagine che "quelli al top" si sono costruiti per sentircisi) è che they’re at the top and we’re just spiralling down, prendi le, poche, o tante, piccole cose che hai e goditele. At the end of the day, come dice Maty, "at least I’m pretty and I get that good dick I got a roof over my head and I can do shit".

Non mi dilungo troppo, anche qui vi consiglio la lettura del testo e la visione del fantastico video in onore della comunità che più di tutte sa fare della spensieratezza una delle sue carte vincenti. 

mrnace
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17 novembre, 2020 - 12:40
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partypartyparty

Un posto.
Essere spensierati dovrebbe essere un diritto di tutti. Trovare tempo e il posto in cui esserlo è importante. Io ho la fortuna di ritagliarmene un sacco: quando corro in riva al lago con il vento in faccia lo sono, quando d'estate la sera faccio tre aperitivi consecutivi pur di non rientrare a casa lo sono, anche in questo simil lockdown ho trovato il mio posto spensierato, la cucina. Faccio di tutto, sempre con miseri risultati, sempre con la testa libera e senza pensieri. E, ovviamente, sempre usando il mestolo come microfono!

Harry Styles, Treat people whit kindness.
Un inno alla spensieratezza l'ha definito Harry Styles, che lo ripete come fosse un mantra stampandolo su tutto il merchandising. E' una canzone travolgente, si viene catapultati ad una festa anni settanta, un musical scalzi sull'erba. Il risultato? In quei tre minuti non si pensa a un bel niente.
Il senso del brano è lasciato al messaggio dei cori che ci raccontano di un posto utopico sognato nel quale stare bene, sentirsi bene, tutti insieme.
Maybe we can
Find a place to feel good
And we can treat people with kindness
Find a place to feel good…

harry

E' una canzone che mi rappresenta: la gentilezza, o quantomeno il provare ad esserlo, e una buona dose di sana stupida leggerezza sono due miei tratti distintivi. Spero vi piaccia.

partypartyparty

ge_aldrig_upp
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17 novembre, 2020 - 12:46
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Non ho scritto tanto lo scorso giro perché sono stato un po' occupato, però devo ammettere di aver preferito di gran lunga la playlist Angoscia (che poi è quella in cui dovevo votare). Un brano in particolare fra quelli che non conoscevo mi ha dato veramente i brividi, e dato il tema della "prova" non ho potuto veramente esimermi dal dargli il massimo dei punti clap2clap2

Nota a lato: capisco tutto quanto - anche perché sono entrambi pezzi che apprezzo - ma ho trovato veramente fuori tema la presenza di Superclassico e I cento passi nella categoria Angoscia, soprattutto senza un minimo di contestualizzazione sul motivo della scelta. In particolare la seconda che con tutto il rispetto per il tema trattato, ma l'unica immagine che mi richiama è un'orda di studenti in sciopero che poga sotto il palco di un corteo sadida

BB
Firenze
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17 novembre, 2020 - 13:14
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Io in Spensieratezza mi aspettavo forse sound più allegri e ritmi più incalzanti invece c'è una buona dose di sussurri che non mi trasmettono per nulla il sentimento indicato (anche se sono effettivamente belle canzoni che sto ascoltando volentieri). Però quei 3/4 che per me hanno fatto centro, l'hanno fatto con forse le migliori canzoni ascoltate fino a ora in questo contest smitten

Alabama Monroe

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17 novembre, 2020 - 13:17
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flor

 

 

hold on è un brano leggero, allegro, colorato, che rappresenta la meraviglia infantile che spesso si prova quando si fa ciò che si ama o si cerca di realizzare un sogno. Questo è il motivo principale per il quale l'ho scelto per rappresentare la spensieratezza.

Essere spensierati significa vivere senza farsi condizionare da pensieri e preoccupazioni, significa affrontare la quotidianità con uno spirito libero, senza badare ad orari, obblighi e doveri. Spesso ci si sente tristi e si vede tutto grigio, ma in questo la musica può aiutare più di qualsiasi altra cosa. hold on non può fare altro che regalare colore ed eliminare, almeno per un istante, la negatività che ci ricopre.

 

DGS
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17 novembre, 2020 - 14:35
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I of the storm - Of Monsters and Men

Per la categoria introspezione ho deciso di portare un brano che rappresenta molto il mio vissuto. Facendo riferimento al titolo, si parla di una persona che si trova al centro di una tempesta emotiva. "I" è sia l'occhio della tempesta sia lo "Io" in quanto questa persona è allo stesso tempo vittima e fautore dell'uragano che lo investe.

E' una lotta contro noi stessi, contro i nostri demoni e le nostre paure. E' il desiderio di accettare i nostri difetti, il nostro passato buio, i nostri fantasmi ma non riuscirci. E' il terrore di venire rifiutati dagli altri per quello che si è. E' l'incapacità di gestire la propria vita costruita su menzogne per conformarsi. E' il timore di venire abbandonati da chi ci ama, sempre che queste persone esistano. E' l'angoscia di essere dimenticati. E' il dolore e la frustrazione che ci teniamo dentro e che ci dilania ogni giorno. E' la continua ricerca dell'affetto altrui ma che poi rifiutiamo perché non pensiamo di meritarlo. E' la solitudine pur essendo circondati da persone, è il sentirsi un alieno. E ogni volta che pensiamo di aver raggiunto la felicità, i demoni tornano, ci "chiamano" e ci trascinando giù.

Vesuvius21
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17 novembre, 2020 - 15:18
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Am i wrong? Tutti noi lo abbiamo pensato almeno una volta, chiederci se siamo giusti o sbagliati, se quello che facciamo ha un futuro oppure ci condurrà a un vicolo cieco, se ci conosciamo realmente oppure no?

Tutte queste domande introspettive che ci facciamo ogni giorno hanno come obiettivo di renderci più consapevoli, più forti e risoluti.

La canzone che ho portato ha proprio questo come messaggio , solo tramite una conoscenza di ciò che siamo possiamo raggiungere quello che vogliamo, non è una strada semplice (anzi) , ma il traguardo è impagabile. Buon ascolto laugh

Oblivion.
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17 novembre, 2020 - 16:22
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Jónsi – Exhale

Jonsi releases new single

Il mio amore sconfinato per il nord Europa è uno dei tratti essenziali del viaggio itinerante che questo contest mi sta permettendo di effettuare, tra spasmi musicali di diversa caratura emotiva. Dopo aver toccato la Svezia con Winona e il Regno Unito con Marina, torniamo in Scandinavia, traghettati da Jónsi nell'isola che lui stesso, col suo collettivo, ha reso un approdo affascinante e ricco di ispirazione, l'Islanda.

L'ultima volta che il leader dei Sigur Rós aveva rilasciato un progetto solista correva l'anno 2010 e il mondo stava lottando contro la zavorra dell'influenza suina. Dieci anni dopo, nel 2020, il mondo si trova a combattere con un'altra minaccia sanitaria, il Covid-19, e lui rilascia Shiver. Se due indizi fanno una prova, il punto di partenza è sempre lo stesso: la manifestazione di uno scenario apocalittico è il terreno fertile della creatività individuale (e non corale) di un'anima evidentemente così controversa e conturbata.

È da un disagio che nasce il dialogo con se stessi, è dall'urgenza di esorcizzare e il proprio senso di inadeguatezza che nasce l'introspezione, il veicolo dei propri pensieri più intimi e personali, e perché no, anche più scomodi e irrisolti. Nel contesto della quarantena, complice una maggiore predisposizione temporale all'autoanalisi, questo dialogo interiore ha preso vita e attuazione.

Exhale riflette questo innesto emotivo già a partire dalla propria struttura: si tratta di un pezzo imprevedibile, con una sequenza armonica irregolare, un cantato a tratti impalpabile, una scansione non circolare dei vari momenti della canzone, ma al contrario oscillante. È tutto esattamente come i pensieri, che non seguono una linearità logica, standardizzata, "vagano" senza un criterio definito, senza coerenza. Ecco, questa struttura compositiva formalizza e riflette la prassi introspettiva: i pensieri emergono, senza seguire schemi preimpostati, e tutto ciò che occorre fare è non ostacolarli, ma lasciarli liberi di elaborare i propri esiti.

Il messaggio di Exhale è che nei momenti di instabilità devi essere in grado di perdonare, per lo meno te stesso; è un processo lungo ma al termine del quale si saranno raggiunte nuove consapevolezze personali. Questa è la mia idea di introspezione: un'atmosfera sommessa, una riflessione quasi sussurrata attraverso una sintesi vocale flebile ed esigua, pochi fronzoli e orpelli produttivi, una struttura libera e senza vincoli, un'essenzialità espressiva di fondo che è tipica del confronto nudo e crudo con se stessi. Il tutto coadiuvato da un video disincantato, dalle tinte fosche, atto ad evocare uno scenario notturno, sicuramente il più propedeutico a questo approfondimento personale. 

Casadelvino
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17 novembre, 2020 - 16:39
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Ragazzi fatemi partire l'avviso Victoria Cabello | La confessione: "Stavo male e nessuno mi credeva"

Alle 17 risultati angoscia e serenità!

Buona fortuna X Factor 8: Fedez e Victoria Cabello giudici - BELLAWEB.IT

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Casadelvino
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17 novembre, 2020 - 17:00
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Risultati

 
Edit: si ho fatto un paio di errori di battitura e me ne vergogno

BB
Firenze
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17 novembre, 2020 - 17:08
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Mi dispiace un po' per il non passaggio di Northern Star ma l'avevo preventivato. Credo che il suo sound cheap pop anni 2000 l'abbia un po' penalizzata, ci sta.

In compenso però sono passate 2 delle 3 a cui avevo dato il bonus e esattamente la mia Top 5 completa di Angoscia party

Oblivion.
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17 novembre, 2020 - 17:23
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Per quanto riguarda l'angoscia, sono passate 3/5 delle mie prime classificate, in totale 7/10 se sommiamo i primi due round quindi not bad party Bella conferma Morgan Saint, con questo brano mi ha conquistato definitivamente.

Mi spiace per Strange fruit, che ho sostenuto molto ma di cui grosso modo sospettavo il mancato passaggio. Esprimeva l'angoscia con una chiave di lettura diversa e per me altrettanto valida, peccato. E soprattutto fa parte di quel sottobosco di brani squisitamente vintage che sto adorando riscoprire, come Lovin' you.

Vi ringrazio per il passaggio di Marina heart

Bene anche per i bonus, 2/3 anche stavolta. E sono d'accordo con Cdv, non abbiate paura a snocciolarli perché almeno nel mio caso non ha precluso nulla.

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