Eccomi!

Partiamo con il giudizio per queste cantantesse. Intanto, nonostante abbia detto di vederla diversamente da Jojo (ovviamente esageravo e troverete cose su cui siam concordi), devo dire che nel complesso è stato fatto un buonissimo lavoro, tant'è che sono ancora in dubbio tra cinque proposte per la numero uno. Devo dire che ho guardato soprattutto al testo, essendo proprio citato nel report come elemento chiave. Infatti, vedrete che i miei commenti saran principalmente legati a questo aspetto.

Quest'anno cercherò di giudicare per filoni, visto che ho notato alcune direzioni comuni.

Partiamo con le proposte internazionali più "intimiste" e in linea con le headliners (questo già un punto a favore). In queste proposte ho trovato una vera e propria forza del testo, con una scrittura originale, a tratti anche criptica, ma che restituisce bene la personalità dell'autrice.
Allison Ponthier per me ha un testo molto interessante e personalissimo, ci vedo un racconto ben costruito dell'esperienza dell'artista. Mio verso preferito: I had a foot in my mouth, oh/ Saw the cutters through barbed wire. 
Tuvaband è un'altra proposta che ho apprezzato molto, con un testo ben costruito, seppur regga su pochi versi (il ritornello è forse meno forte a livello di testo, ma congeniale a veicolare l'emozione), ma anche con una produzione interessante, che restituisce una bellissima atmosfera. Miei versi preferiti:Her name was Insane/The only way to maintain/Their own name The Sane.
Phoebe Green: qua davvero il testo fa la differenza, e la fa ancora di più per il contrasto con la musica. Interessante qua la presenza di un'altra donna come autrice del testo, per altro già con una scrittura molto personale alle spalle. Versi preferiti:The sweet sour taste of monogamy/I'll hold your sweating hand in mine/I'll post pictures of us online.
Chiudo con Lomelda. A parte le sonorità che trovo molto interessanti e in linea con le headliners, anche qua il testo è interessante, e lo è perché a tratti criptico, ed è come se l'artista parlasse a se stessa. Belli anche tutti i giochi di testo con i riferimenti al sole e alla luce. Mio verso preferito:I sent you the sun from my hometown/And Chicago, and Atlanta.

Ma c'è chi risponde molto bene con le cantautrici italiane. Tutte scelte davvero azzeccate, sempre in linea con lo scopo del concerto e che non sfigurerebbero affatto in questa lineup molto internazionale.
Parlo ovviamente di Levante, con un testo che parla da solo, molto originale e che è anche un vero e proprio statement. Versi prefe:Moltiplicando tutta la pazienza/Avrò sfamato te e la tua arroganza/Forse ti ho porto pure l'altra guancia.
Ottima anche la scelta di Maria Antonietta. Forse avrei scelto altri suoi brani, ma anche da Stomaco traspare bene lo stile dell'autrice e ha saputo convincermi. Verso preferito:Soltanto una manciata di terra in più su cui camminare sopra/Come facevi quando avevi meno anni e più stomaco.
E infine Margherita Vicario, ormai una presenza costante su queste pagine. Anche qua scelta decisamente centrata. Seppur lo stile si discosti da quello a cui subito si pensa in relazione al cantautorato, c'è un po' tutto: il tema è veicolato con un testo originale e per nulla banale. Versi favoriti:Se senti una donna parlare per cinque minuti d’amore/ e la cosa non ti da pace/ vuoi uscire e ti cambi mutande.

Ho tralasciato l'altra interprete italiana, la nostra serpe preferita Stefania Orlando, di proposito. Mai mi sarei aspettato questo nome in questo concerto. Sono rimasto spiazzato e il mio timore è che anche il pubblico di un concerto del genere possa rimanere spiazzato, seppur proponga un testo super originale e con una tematica di peso (seppur per mio gusto forse un po' troppo letterale). Tuttavia, qua vedo tanto distacco dalle headliners, forse troppo? Versi preferiti:chi vende il corpo e chi vende la sua mente/il prezzo è un nuovo collocamento/e anche i concorsi sono un piccolo tormento.

Ora, nelle rimaste colloco le artiste internazionali che si sono, a loro modo, discostate dalle headliner. Qua la cosa che mi ha convinto meno in alcuni casi sono stati i testi.
Nel dettaglio, per Lous and the Yakuza trovo il testo abbastanza personale, soprattutto per quello che vuole comunicare, seppur per mio gusto manchi qualche guizzo in alcune parti. Versi preferiti: Je ne sais même plus sur quel pied je danse/Encore un nègre trop frais, ça dérange.
Di Eva B ho apprezzato molto la proposta nel suo complesso e tra l'altro ho aggiunto subito la canzone nelle mie playlist (nonostante io tendenzialmente detesti le canzoni in spagnolo), tuttavia il testo non mi ha fatto gridare al capolavoro a livello di tematica, ma ha una costruzione interessante con diversi giochi di ripetizioni e di parole simmetrici. Versi preferiti: Que llegue el finde para ver qué hacemos/ Hacemos que nos vamos para luego vernos raros.
Pip Millet: lei ha una voce e uno stile molto interessanti, però il testo mi dice proprio poco e non lo vedo particolarmente illuminato. Verso preferito: But it's only when I'm lonely/That you seem to make me cry.
Chiudiamo con Santigold, con una canzone che ho ascoltato tantissimo anni addietro. Il testo è una sorta di inno alla libertà, ma in alcuni punti lo trovo un po' "regolare", esattamente quello che ti aspetti da un brano del genere. Questo solo confrontandolo ad altre proposte, perché rimane comunque in linea per il tema. Versi favoriti:In their heads, hedging their bets/In their eyes it shows/When the beacon breaks, what then/You ask they don’t know.

Fine, è stato difficilisssssssimo!