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Melodifestivalen 2015: i risultati e le ultime 4 finaliste!
ge_aldrig_upp
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5 febbraio, 2015 - 14:39
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É il 5 febbraio, e come ogni febbraio questo significa che la madre di tutte le selezioni musicali europee sta arrivando! E sì, lo so che tutti quanti vorreste che mi riferissi al Festival di Sanremo, ma su - Sanremo ha perso quel ruolo all'incirca nel 1997.

Il Melodifestivalen (Festival della canzone svedese) torna per la 55esima edizione, col suo carico di emozioni, glitter, fuochi d'artificio, canzoni memorabili, polemiche, televoto, conduzione piena di brio, show indimenticabile e quant'altro!

Trentadue Ventotto i motivi in concorso, che si sfideranno sette per volta nel corso di quattro semifinali da tenersi ogni sabato sera in una città diversa, in un percorso che da Göteborg ci porterà a Malmö (sede dell'Eurovision Song Contest 2013), Östersund, Örebro, poi la serata di ripescaggio Andra Chansen a Helsingborg e la finalissima di Stoccolma, prevista per il 14 marzo prossimo alla Friends Arena.

La rassegna è nata nel 1959 sotto la spinta della SVT (Sveriges Television) e della radio P1, e da allora ha avuto il compito di scegliere la canzone rappresentante svedese all'Eurovision fino ai giorni nostri, con soli tre stop nel 1964 (per via di uno sciopero degli artisti), 1970 (boicottaggio dell'Eurovision da parte della Svezia dopo i quattro vincitori del 1969), 1976 (critiche per l'eccessiva spesa sostenuta dalla Svezia per l'intero processo di selezione, il che produsse una grande protesta contro la musica commerciale).
 
Il Melodifestivalen così come lo troviamo ai giorni nostri debutta nel 2002, quando Christer Björkman (rappresentante svedese all'ESC 1992) diventa supervisor della manifestazione e comincia un processo di modernizzazione dell'evento, che aveva subito un declino di pubblico nel corso degli anni novanta. Il programma passa da una a sei serate, in una sorta di tournèe che comprende stadi e arene in giro per la Svezia. Si apre per la prima volta a lingue differenti dallo svedese e a generi diametralmente opposti all'usuale schlager, un pop leggero ed "eurovisivo" che aveva fagocitato la competizione nel corso degli anni ottanta e novanta. I risultati non si fanno desiderare e nel giro di pochi anni il Melodifestivalen diventa il concorso musicale più seguito del Nord Europa, con picchi di oltre il 60% di share e cifre di televoto esorbitanti (2,410,000 di voti il record, stabilito nella finale del 2008) per un paese come la Svezia, relativamente piccolo anche se forte della seconda industria musicale europea dopo quella del Regno Unito.
 
L'edizione di quest'anno sarà condotta da Sanna Nielsen (sette volte partecipante al MF fino al successo di Undo che l'ha portata al terzo posto dell'Eurovision 2014) insieme a Robin Paulsson, presentatore televisivo e stand-up comedian popolarissimo in Svezia. Ognuna delle quattro semifinali qualificherà i primi due classificati alla finale di Stoccolma, mentre il terzo e il quarto parteciperanno al round di ripescaggio Andra Chansen (Seconda Chance) da cui usciranno gli ultimi quattro (e non più due, come avveniva negli ultimi anni) finalisti. Le semifinali e l'Andra saranno decisi 100% dal televoto (quest'anno per la prima volta anche via app smartphone), mentre la finale vedrà un risultato composto per il 50% dal televoto e per l'altro 50% dal giudizio di una giuria internazionale di esperti.
 
Ogni giovedì si potrà assistere a un video di 30 secondi (e non più 1 minuto rip) delle prove di ogni artista, che provvederò a linkare dal sito della SVT assieme ad un breve commento sulla canzone e l'artista in questione. Le canzoni intere verranno rese pubbliche alle 14 di ogni sabato, per poi scomparire finita la puntata in modo da evitare di favorire i qualificati alla prima semifinale con una maggiore esposizione rispetto a quelli dell'ultima. Ovviamente le canzoni qualificate verranno rese pubbliche al termine dell'ultima semifinale, in contemporanea con l'uscita del doppio CD ufficiale prevista per il 28 febbraio.
 
Il calendario (e gli ordini di uscita) delle sei puntate:
 
Deltävling 1 - Göteborg (07/02/2015)
1. Molly Pettersson Hammar - I'll Be Fine
2. Daniel Gildenlöw - Pappa
3. Elize Ryd & Rickard Söderberg - One By One
4. Dolly Style - Hello Hi
5. Behrang Miri feat. Victor Fritz Crone - Det rår vi inte for
6. Jessica Andersson - Can't Hurt Me Now
7. Eric Saade - Sting
 
Deltävling 2 - Malmö (14/02/2015)
1. Linus Svenning - Forever Starts Today
2. Emelie Irewald - Där och då med dig
3. Samir & Viktor - Groupie
4. Neverstore - If I Was God For One Day
5. Marie Bergman & Sanne Salomonsen - Nonetheless
6. Magnus Carlsson - Möt mig i Gamla Stan
7. Mariette - Don't Stop Believing
 
Deltävling 3 - Östersund (21/02/2015)
1. Ellen Benediktson - Insomnia
2. Kalle Johansson - För din skull
3. Andreas Weise - Bring Out The Fire
4. Andreas Johnson - Living To Die
5. Isa - Don't Stop
6. Kristin Amparo - I See You
7. Jon Henrik Fjällgren - Jag är fri (Manne Liem Freije)
 
Deltävling 4 - Örebro (28/02/2015)
1. Midnight Boy - Don't Say No
2. Caroline Wennergren - Black Swan
3. JTR - Building It Up
4. Hasse Andersson - Guld och gröna skogar
5. Dinah Nah - Make Me (La La La)
6. Annika Herlitz - Ett andetag
7. Måns Zelmerlöw - Heroes
 
Andra Chansen - Helsingborg (07/03/2015)
 
Finalen - Stockholm (14/03/2015)
ge_aldrig_upp
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5 febbraio, 2015 - 18:28
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MELODIFESTIVALEN 2015 - DELTÄVLING 1 (Göteborg)

1. Molly Pettersson Hammar – I'll Be Fine
(T/M: Molly Pettersson Hammar, Lisa Desmond, Tim Larsson, Tobias Lundgren, Gavin Jones)


Molly Pettersson Hammar ha 19 anni e arriva direttamente dall'edizione 2011 di Idol, quella in cui la media d'età dei concorrenti era probabilmente di 17. A soli 15 anni arrivò quarta, giocandosela con gente come Amanda Fondell e Robin Stjernberg (che ricorderete come rappresentante della Svezia all'Eurovision 2013). Da li in poi, però, più nulla – non uscì neppure un singolo di debutto, mica come ora che ad Idol fanno la serata “inediti” alla F5.

Passano tre anni e mezzo e Molly viene catapultata sul palco del Melodifestivalen da debuttante, con alle spalle un pezzo che si dice molto forte e un pool di autori da paura (Larsson/Lundgren sono ormai una presenza ricorrente al MF, mentre Gavin Jones è dietro all'album vendutissimo di Zara Larsson, vincitrice di Taläng 2008 e già regina del pop svedese a soli 17 anni). La versione svedese di Micol Olivieri porta un brano chiaramente ispirato alle hit più movimentate di Adele, comunque declinato in versione pop. Oltre all'impianto di luci che si vede nel video, sarà utilizzata una pioggia di fuochi artificiali per enfatizzarne il finale. Da seguire!

2. Daniel Gildenlöw – Pappa
(T/M: Daniel Gildenlöw)


Daniel Gildenlöw ha partecipato al MF nel 2010 come frontman della band metal Pain Of Salvation, che si fermò al ripescaggio dove fu eliminata da Pernilla Wahlgren.

Come già ampiamente annunciato dai giornali, cambio di genere per Gildenlöw – Pappa (Papi) è una ballad triste dedicata ad un padre assente, sottolineata dal sound acustico delle chitarre e da una performance essenziale (e in questo possiamo evidenziare qualche somiglianza con Road Salt). I commenti dalle prove sembrano però ridimensionare il suo potenziale di qualificazione.

3. Rickard Söderberg & Elize Ryd – One By One
(T/M: Elize Ryd, Jimmy Jansson, Karl-Ola Kjellholm, Sharon Vaughn)


Tenore lui, vocalist metal lei - entrambi al MF per la prima volta.

One By One è una powerballad drammatica di stampo crossover pop/opera, genere già sperimentato al MF con alterni successi. Tra i compositori ci sono Kjellholm e Vaughn, autori della stupenda Survivor di Helena Paparizou quarta l'anno scorso – e la loro impronta pop è decisamente evidente in un pezzo che potrebbe sorprendere sabato sera, anche grazie all'impeccabile performance vocale dei due artisti.

4. Dolly Style – Hello Hi
(T/M: Emma Nors, Palle Hammarlund, Jimmy Jansson)


Le Dolly Style sono un nuovissimo progetto musicale della casa discografica Lionheart, lanciato sull'onda del successo di YOHIO – androgino 17enne di Sundsvall con la passione per il Giappone ed il visual key, giunto a un passo dalla vittoria nel 2013 con un pezzo glam rock run-of-the-mill che poteva essere la traccia 9 di un album qualsiasi dei The Ark, grazie ai voti un'orda di ragazzine scatenate che l'hanno reso il “vincitore morale” di quell'edizione. Reiterato il supplizio nel 2014, era chiaro che non si poteva richiamare il povero YOHIO sul palco una terza volta, e qualche discografico ha pensato bene di inventarsi un gruppo vocale che potesse imitarne il successo. Avremo quindi in gara Dolly, Polly e Holly, tre ragazze travestite da bambole e già idolatrate da quella fanbase, diffusa in Svezia come in Italia, che venera tutto ciò che viene fuori dal paese del Sol Levante.

Hello Hi è puro J-Pop, accoppiato al classico gusto del pop scandinavo – praticamente la versione moderna e “birichina” di Barbie Girl degli Aqua. Dai 30 secondi proposti è una delle cose più brutte, patetiche e fuori contesto viste al MF negli ultimi anni, almeno secondo me – ma non ho dubbi che le migliaia di nippomani che imperversano in Svezia spingeranno le Dolly Style a colpi di televoto, finanche ad un posto diretto in finale.

5. Behrang Miri feat. Victor Fritz Crone – Det rår vi inte för
(T/M: Behrang Miri, Albin Johnsèn, Måns Zelmerlöw, Tony Nilsson)


Behrang Miri è un rapper “impegnato” di origine iraniana, già in gara due anni fa con Jalla Dansa Sawa, che a dirla tutta di impegnato aveva pochissimo (ma QUEEN Loulou Lamotte da Idol 2008 e KING Oscar Zia da X Factor Sverige 1 come backing vocalists). Anche Victor Fritz Crone partecipò ad Idol, per la precisione nel 2009 – non entrando nemmeno nella Top 20.

Pop/rap è il genere da aspettarsi qua, in quel filone di abbinamento fra hip hop e linea musicale melodica che ha funzionato tantissimo in giro per il mondo dall'inizio degli anni '10. Il modello a cui ispirarsi è “Empire State Of Mind” di Jay-Z e Alicia Keys. Tra gli autori figura l'undicesima partecipazione al MF del capitano Tony AKA Tony Nilsson (autore di mezzo mondo fra cui Ola Svensson, anche se non di I'm in love), Måns Zelmerlöw in gara con un'altra canzone nella quarta semifinale (succederebbe mai in Italia?) e Albin Johnsèn, autore di quella Din Soldat ch'è stata IL SINGOLO per eccellenza dell'estate svedese 2014.

6. Jessica Andersson – Can't Hurt Me Now
(T/M: Aleena Gibson, Fredrik Thomander)


Quarta partecipazione solista per Jessica Andersson, già ottava nel 2010 con I Did It For Love – con la quale rimase in classifica per 98 settimane, record assoluto della classifica musicale svedese Svensktoppen. Logicamente è una di quelle che il festival lo vince nei negozi più che sul campo.

Can't Hurt Me Now è una ballad totalmente incentrata sulle doti vocali dell'interprete. Proprio quella che si definirebbe una tipica canzone di Jessica – non colpisce al primo ascolto e neanche al secondo, ma impiega il suo tempo per essere compresa ed amata. Se arriva alla seconda parte della competizione può essere la sorpresa.

7. Eric Saade – Sting
(T/M: Fredrik Kempe, David Kreuger, Hamid “K-One” Pirouzpanah, Arash Fashmi)


Il pubblico italiano l'aveva lasciato al terzo posto dell'Eurovision 2011, superato da Raphael Gualazzi all'ultimo calling. Da lì in poi ne è passata di acqua sotto i ponti per il 24enne di Kattarp – due album intitolati Saade Vol.1 e Vol.2 usciti a distanza di sei mesi e che hanno venduto un fantastiliardo di copie ciascuno, successo sbattuto in faccia ai cantanti usciti dai talent e mai realmente affermati sulla scena musicale svedese (memorabile la frase di Eric “GRAZIE A DIO la mia carriera non è passata da Idol”). Da lì in poi però inizia ad andare tutto storto per la giovane popstar di origine libanese: prima la separazione dalla fidanzata storica, quella Molly Sandèn giovane promessa della musica pop svedese che lo sputtana sul palco del MF 2012 nel testo della sua Why Am I Crying (“I don't miss your dirty clothes on the floor/no one leaves the light on anymore”), poi il trionfo all'Eurovision e nelle chart di tutta Europa di Loreen, quarta a Idol 2004 e tornata sulla scena dopo sette anni di anonimato. Saade prova a rispondere con il suo nuovo album Forgive Me (si dice dedicato alla Sandèn?), uscito nel 2013 e prodotto interamente dal giudice di X-Faktor Julimar “J-Son” Santos, ma non arriva neanche all'oro. Da lì ai singoli di beneficenza (Du är aldrig ensam, che non entra neppure in top50) il passo è breve: flop su tutta la linea e carriera on hiatus.

Fin quando non arriva Fredrik Kempe, suo autore storico fin dagli esordi, che decide di affidargli una canzone scritta dagli stessi autori di Undo (Svezia 2014), più Arash Fashmi, cantante/autore di origine persiana già rappresentante dell'Azerbaijan nel 2009. Il risultato è un (parziale) ritorno all'Eric degli inizi, meno profondità di testo e più ritmo e coreografia per un pezzo che si propone già come candidato numero uno alla finale del 14 marzo.

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7 febbraio, 2015 - 14:36
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eric ci riprova....

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7 febbraio, 2015 - 22:44
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Si è conclusa da un'ora la prima puntata del Melodifestivalen! Grande show, grandi canzoni, risultati buoni anche se un minimo discutibili (ci arriviamo!) presentatori all'altezza (a differenza dell'anno scorso) e una Filippa Bark sugli scudi come green room interviewer apparentemente no visto che su FB è in corso una rivolta riguardo alla sua partecipazione al programma what

Highlight della serata il numero di apertura: i due presentatori Sanna Nielsen e Robin Paulsson hanno eseguito Anställd (Assunti), cover di quella Undo che aveva rappresentato la Svezia allo scorso ESC.

I RISULTATI

Eric Saade passa in finale senza problemi: il 24enne di Kattarp è stato il più applaudito dal pubblico ed è lecito credere che abbia vinto la semifinale a mani basse. Raggiunge la finale di Stoccolma anche Jessica Andersson, la cui ballad Can't Hurt Me Now ha riscosso un grande successo presso il pubblico dello Scandinavium - permettendole di tornare in finale dopo cinque anni dall'ultima partecipazione.

Behrang Miri e Victor Fritz Crone conquistano un posto al round di ripescaggio Andra Chansen, insieme alle Dolly Style, girlband vestita da bambole di stampo J-Pop fortemente votata dai bambini e dai nippofili di tutta la Svezia. deadbanana2

Ci lasciano in quinta posizione Elize Ryd & Rickard Söderberg, sesta una delle favorite della vigilia ovvero Molly Pettersson Hammar (forse troppo poco conosciuta dal pubblico svedese dopo Idol e quattro anni di anonimato), ultimo Daniel Gildenlöw mai in gara.

A sabato prossimo con la seconda semifinale!

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8 febbraio, 2015 - 10:11
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ge_aldrig_upp ha detto

MELODIFESTIVALEN 2015 - DELTÄVLING 1 (Göteborg)

7. Eric Saade – Sting

(T/M: Fredrik Kempe, David Kreuger, Hamid “K-One” Pirouzpanah, Arash Fashmi)


Il pubblico italiano l'aveva lasciato al terzo posto dell'Eurovision 2011, superato da Raphael Gualazzi all'ultimo calling. Da lì in poi ne è passata di acqua sotto i ponti per il 24enne di Kattarp – due album intitolati Saade Vol.1 e Vol.2 usciti a distanza di sei mesi e che hanno venduto un fantastiliardo di copie ciascuno, successo sbattuto in faccia ai cantanti usciti dai talent e mai realmente affermati sulla scena musicale svedese (memorabile la frase di Eric “GRAZIE A DIO la mia carriera non è passata da Idol”). Da lì in poi però inizia ad andare tutto storto per la giovane popstar di origine libanese: prima la separazione dalla fidanzata storica, quella Molly Sandèn giovane promessa della musica pop svedese che lo sputtana sul palco del MF 2012 nel testo della sua Why Am I Crying (“I don't miss your dirty clothes on the floor/no one leaves the light on anymore”), poi il trionfo all'Eurovision e nelle chart di tutta Europa di Loreen, quarta a Idol 2004 e tornata sulla scena dopo sette anni di anonimato. Saade prova a rispondere con il suo nuovo album Forgive Me (si dice dedicato alla Sandèn?), uscito nel 2013 e prodotto interamente dal giudice di X-Faktor Julimar “J-Son” Santos, ma non arriva neanche all'oro. Da lì ai singoli di beneficenza (Du är aldrig ensam, che non entra neppure in top50) il passo è breve: flop su tutta la linea e carriera on hiatus.

Fin quando non arriva Fredrik Kempe, suo autore storico fin dagli esordi, che decide di affidargli una canzone scritta dagli stessi autori di Undo (Svezia 2014), più Arash Fashmi, cantante/autore di origine persiana già rappresentante dell'Azerbaijan nel 2009. Il risultato è un (parziale) ritorno all'Eric degli inizi, meno profondità di testo e più ritmo e coreografia per un pezzo che si propone già come candidato numero uno alla finale del 14 marzo.

Non conoscevo le cause, ma avevo visto su wiki che la sua carriera non stava andando bene. Ho anche visto che Molly sta con Danny che da quello che ricordo era amico di Eric #gossip lol. La canzone ricorda problem o sono solo  io che lo sento ?

ge_aldrig_upp
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8 febbraio, 2015 - 11:53
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smiley ha detto

ge_aldrig_upp ha detto

MELODIFESTIVALEN 2015 - DELTÄVLING 1 (Göteborg)

7. Eric Saade – Sting

(T/M: Fredrik Kempe, David Kreuger, Hamid “K-One” Pirouzpanah, Arash Fashmi)



Il pubblico italiano l'aveva lasciato al terzo posto dell'Eurovision 2011, superato da Raphael Gualazzi all'ultimo calling. Da lì in poi ne è passata di acqua sotto i ponti per il 24enne di Kattarp – due album intitolati Saade Vol.1 e Vol.2 usciti a distanza di sei mesi e che hanno venduto un fantastiliardo di copie ciascuno, successo sbattuto in faccia ai cantanti usciti dai talent e mai realmente affermati sulla scena musicale svedese (memorabile la frase di Eric “GRAZIE A DIO la mia carriera non è passata da Idol”). Da lì in poi però inizia ad andare tutto storto per la giovane popstar di origine libanese: prima la separazione dalla fidanzata storica, quella Molly Sandèn giovane promessa della musica pop svedese che lo sputtana sul palco del MF 2012 nel testo della sua Why Am I Crying (“I don't miss your dirty clothes on the floor/no one leaves the light on anymore”), poi il trionfo all'Eurovision e nelle chart di tutta Europa di Loreen, quarta a Idol 2004 e tornata sulla scena dopo sette anni di anonimato. Saade prova a rispondere con il suo nuovo album Forgive Me (si dice dedicato alla Sandèn?), uscito nel 2013 e prodotto interamente dal giudice di X-Faktor Julimar “J-Son” Santos, ma non arriva neanche all'oro. Da lì ai singoli di beneficenza (Du är aldrig ensam, che non entra neppure in top50) il passo è breve: flop su tutta la linea e carriera on hiatus.

Fin quando non arriva Fredrik Kempe, suo autore storico fin dagli esordi, che decide di affidargli una canzone scritta dagli stessi autori di Undo (Svezia 2014), più Arash Fashmi, cantante/autore di origine persiana già rappresentante dell'Azerbaijan nel 2009. Il risultato è un (parziale) ritorno all'Eric degli inizi, meno profondità di testo e più ritmo e coreografia per un pezzo che si propone già come candidato numero uno alla finale del 14 marzo.

Non conoscevo le cause, ma avevo visto su wiki che la sua carriera non stava andando bene. Ho anche visto che Molly sta con Danny che da quello che ricordo era amico di Eric #gossip lol. La canzone ricorda problem o sono solo  io che lo sento ?

Eheh :) Danny ed Eric si erano baciati per scherzo prima della finale del Melodifestivalen 2011, dove Saade arrivo primo e l'altro secondo toofunny3

Poi boh, è chiaro che un certo tipo di stampa ci marcia sopra...con questa del triangolo Molly/Danny/Eric si sono riempite pagine e pagine di giornali sadidaAnche e soprattutto perchè pare ovviamente che i due dopo il fatto abbiano in qualche modo litigato, specie dopo che Eric ha definito Molly e Danny una coppia di media whores e ribadito il fatto che Danny "è il numero due come sempre" (dopo i secondi posti al MF 2011 e 2012) ._.

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8 febbraio, 2015 - 12:33
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ge_aldrig_upp ha detto
Eheh :) Danny ed Eric si erano baciati per scherzo prima della finale del Melodifestivalen 2011, dove Saade arrivo primo e l'altro secondo toofunny3

Poi boh, è chiaro che un certo tipo di stampa ci marcia sopra...con questa del triangolo Molly/Danny/Eric si sono riempite pagine e pagine di giornali sadidaAnche e soprattutto perchè pare ovviamente che i due dopo il fatto abbiano in qualche modo litigato, specie dopo che Eric ha definito Molly e Danny una coppia di media whores e ribadito il fatto che Danny "è il numero due come sempre" (dopo i secondi posti al MF 2011 e 2012) ._.

ahahahah questo non lo sapevo, ma ricordavo lui con la maglietta durante le votazioni, invece vedo che l'unica che ha continuato ad avere successo è proprio Molly. Io prima o poi spero in Robyn smitten per la Svezia. Dopo aver letto quello che avevi scritto tu su i cantanti che vengono da idol sono andata a vedere che anche da loro molti cantanti nuovi sono ex talent 

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12 febbraio, 2015 - 19:12
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Ora che conosciamo tutte e 20 le canzoni di Sanremo, è il momento giusto per prendersi una pausa dalla kermesse dei fiori e scoprire i 7 concorrenti della seconda semifinale del Melodifestivalen! excited

MELODIFESTIVALEN 2015 - DELTÄVLING 2 (Malmö)

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1. Linus Svenning – Forever Starts Today

(T/M: Fredrik Kempe, Aleena Gibson, Anton Malmberg Hård af Segerstad)

Linus Svenning ha 24 anni e viene da Bara, un paesino della Scania vicino a Malmö (e non è un caso che si sia fatto la semifinale di Malmö sia l'anno scorso che quest'anno). Nato come YouTube celebrity (faceva cover di tutto il repertorio musicale svedese, memorabile la sua performance di Utan dina andetag dei Kent), è stato “scoperto” da Fredrik Kempe che l'ha lanciato sul palco per il Melodifestivalen 2014 – dove si è piazzato quinto con la canzone Bröder (Fratelli) dedicata a suo fratello Jim, tragicamente scomparso nel 2010. A tutti la partecipazione di Svenning era sembrata una prova generale di un ritorno, quasi già previsto, con una proposta più forte – e infatti.

Forever starts today e Bröder non potrebbero essere più diverse. Cambiano la lingua (per accedere a un più rassicurante inglese dopo che varie giurie nazionali, fra cui quella italiana, snobbarono il testo in svedese l'anno scorso), la coreografia (nel 2014 Linus cantava da solo sul palco, ora è accompagnato da una torma di backing dancers che suonano degli svävande trummor, ossia “tamburi semoventi” - dovete guardare il video per capire di che si tratta), le influenze musicali, che ora occhieggiano decisamente a Some Nights dei .fun e a un pop allegro e pseudo-celtico, decisamente più indirizzato all'Eurovision delle atmosfere cupe e malinconiche di Bröder.

2. Emelie Irewald – Där och då med dig

(T/M: Emelie Irewald)

Emelie Irewald è nessuno. Nel senso che sì, sappiamo che è una cantautrice che arrivò quarta a True Talent, brutta copia di The Voice tentata da TV3 nel 2011 per sconfiggere la concorrenza di Idol, e poi guarda caso sostituita l'anno dopo dalla prima edizione di The Voice Sverige. Un po' come se noi avessimo nei big a Sanremo un Andrea Cardillo qualunque.

La canzone è una ballad classica e vecchio stile, da ultimo posto garantito. Enough said.

3. Samir & Viktor – Groupie

(T/M: Anton Malmberg Hård af Segerstad, Maria Smith, Kevin Högdahl, Viktor Thell)

Il duo Samir & Viktor è formato da Viktor Frisk, diciannovenne fashion blogger di Alberga, e da Samir Badran, concorrente della versione svedese di Paradise Hotel (una sorta di Temptation Island fatta in un hotel invece che in un isola. WTF.), di origini palestinesi ma nato a Linköping. I due hanno ottenuto un discreto successo con il loro primo singolo estivo, uscito nel 2014 e chiamato appunto Success.

Groupie si pone come il seguito materiale di Success – gli autori (fra cui figura Anton dei Le Kid!) sono gli stessi, e pure il genere (dancepop da party estivo) non si discosta molto dal primo singolo dell'insolito duo. Il “Groupie” del titolo non si riferisce a una fan compulsiva, ma a un selfie di gruppo (?), ripetuto ossessivamente all'interno di una coreografia caotica e confusionaria con tanto di dance routine e cubi LED a comporre la scenografia. Sicuri di vincere il voto degli under 16 in questa semifinale, Samir & Viktor si pongono in pole position nella corsa per la finale.

4. Neverstore – If I Was God For One Day

(T/M: Thomas G:son, John Gordon, Jacob Widèn)

Jacob Widèn, Oscar Kempe (non parente di Fredrik) ed Erik Lantz sono i tre membri della punk/rock band Neverstore, sulle scene dal 2000 e con quattro album all'attivo. Debuttanti al Melodifestivalen, dove peraltro la “quota rock” ha sempre riscosso un certo successo, almeno negli ultimi anni.

La canzone è esattamente quello che ci si poteva e doveva aspettare dai Neverstore, un punk rock adolescenziale (ma loro hanno ampiamente superato i trent'anni!) à la Blink 182, composto dalla leggenda eurovisiva Thomas G:son (autore di Euphoria, In a moment like this, Invincible e queste sono le prime tre che mi vengono in mente) assieme a John Gordon e al frontman della band.

5. Marie Bergman & Sanne Salomonsen – Nonetheless

(T/M: Andreas Store Johansson, Allison Kaplan)

Due leggende della musica scandinava: Marie ha rappresentato la Svezia all'ESC ben tre volte (come Carola!), nel 1971 e 1972 coi Family Four, nel 1994 con Roger Pontare, mentre la danese Sanne ha preso parte al MF 2005 con Higher Ground, pezzo stupendo che arrivò settimo. Entrambe avevano dichiarato che non sarebbero più tornate al Melodifestivalen, entrambe tornano ora in gara presentando la solita scusa “ho sentito questo pezzo ed era così bello che non potevo rifiutare”.

Ai posteri l'ardua sentenza, ma un primo ascolto di Nonetheless fa immediatamente pensare al successo dei The Common Linnets secondi all'ESC l'anno scorso: una country ballad che dopo il passaggio in finale di Jessica Andersson la settimana scorsa possiamo immaginare raccogliere parecchi voti, anche per la popolarità delle due artiste in questione.

6. Magnus Carlsson – Möt mig i Gamla Stan

(T/M: Thomas G:son, Lina Eriksson)

Magnus Carlsson torna al MF per l'OTTAVA volta: tre volte con i Barbados (2000/2001/2002), due volte con gli Alcazar (2003/2005) di cui però non faceva parte ai tempi di Cryin' at the Discotheque, due volte da solista (2006/2007), l'ultima risultata in una cocentissima eliminazione al primo turno per quel capolavoro che era Live Forever.

La missione di Carlsson quest'anno è quella di salvare lo schlager, il genere musicale caratteristico del MF degli anni ottanta, novanta e primi duemila, in netta decrescita dopo il fallimento di Charlotte Perrelli e Malena agli Eurovision 2008 e 2009. Se il pubblico premierà Möt mig i Gamla Stan (Incontrami a Gamla Stan – quartiere storico del centro di Stoccolma), scritta da G:son (re incontrastato di questo genere musicale anche se ultimamente si è dedicato ad altro) assieme a Lina Eriksson, possiamo aspettarci un ritorno di fiamma di questo genere nelle prossime edizioni, magari con il riciclo di qualche QUEEN del passato di cui magari da un po' si sente la mancanza. Se invece Carlsson finisse fuori dalla top4, vedere pezzi schlager al MF diventerà ancora più difficile.

7. Mariette – Don't Stop Believing

(T/M: Miss Li, Sonny Gustafsson)

Mariette Hansson, trentaduenne di Harplinge, ha fatto Idol nel 2009 arrivando quarta anche se la sua carriera non ha mai preso veramente il volo – al premio di “omosessuale dell'anno” (Mariette è lesbica dichiarata) assegnatole al Gaygalan della rivista QX nel 2010 sono seguiti ben pochi altri riconoscimenti, una ristampa del suo album del 2008 In this skin (dopo tre anni!) e una tournèe con Ace Wilder l'anno scorso. Ora viene richiamata in causa per una partnership con Miss Li e Sonny Gustafsson, autori non proprio da Melodifestivalen, e vista anche la posizione in questa semifinale c'è da aspettarsi che qualcuno stia puntando su di lei e parecchio.

La ragione di tutto ciò la scopriamo ad un primo ascolto di Don't Stop Believing, il pezzo che Mariette porta in gara per questa edizione del MF. Una ballad mid-tempo che ha suscitato immediatamente nella stampa svedese paragoni con Euphoria, e sappiamo tutti come andò a finire per Loreen. Mariette sembra poter seguire la sua strada almeno per quanto riguarda il passaggio in finale, decisamente alla portata – per valutare realisticamente le sue chance di vittoria dovremo aspettare l'ultima semifinale.

ge_aldrig_upp
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15 febbraio, 2015 - 10:59
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Mentre l'Italia si dilettava con la finale di Sanremo, TRE MILIONI E MEZZO di svedesi seguivano la seconda semifinale del Melodifestivalen 2015. E con 2 382 636 voti ricevuti in una finestra di televoto di pochi minuti (non come a Sanremo che si può votare per quattro ore di fila e poi neppure si sa il numero delle preferenze arrivate) si batte il record storico di voti pervenuti in una semifinale del MF. clap2clap2clap2

Il programma dunque mostra enormi segni di ripresa dopo la crisi del 2014, e gran parte del successo è dovuto alla bravura dei due presentatori: Sanna Nielsen (meglio nota come UUUUUUUNDO MY SAAAAD al pubblico italiano) e Robin Paulsson, oltre che alla bravissima Sissela Benn nel ruolo di Filippa Bark - "an uncertain but sassy girl who knows she is deviant and wrong but tries to ignore it" (cit.) - come intervistatrice in green room.

Numero musicale che calpesta e beats into submission tutti gli interval act di Sanremo messi insieme: Robin e Sanna che cantano Vad kan gå fel? (Cosa può andare storto?), pezzo composto per l'occasione per ridere sopra ai problemi emersi con l'app gratuita del televoto durante la prima puntata - in cui TUTTO o quasi finisce per andare stortolmaoConsiglio vivamente la visione perchè merita heart

I RISULTATI

Non volendo essere da meno dell'Italia, la Svezia candida al palco di Vienna la sorprendente Mariette, che conquista l'intera Malmö Arena con una performance impeccabile della sua Don't Stop Believing e si candida ad essere una dei front-runner nella finale di Stoccolma e ad un possibile ruolo di protagonista all'Eurovision se il supporto del pubblico svedese la spingesse al biglietto per Vienna. Insieme a Mariette va in finale anche Magnus Carlsson, che a otto anni dalla sua ultima partecipazione si regala un'altra finale come cantante solista, dopo aver fatto ballare tutta la Svezia con il suo pezzo schlager Möt mig i Gamla Stan.

Accedono alla serata di ripescaggio Linus Svenning (deludendo un po' le aspettative che lo davano in finale al posto di Magnus) e il duo Samir & Viktor. Fuori dalla competizione i Neverstore al quinto posto, Emelie Irewald al sesto (comunque meglio delle aspettative!) e la coppia delle "cougar di Svezia" (cit.) Marie Bergman e Sanne Salomonsen al settimo.

ge_aldrig_upp
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19 febbraio, 2015 - 23:01
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MELODIFESTIVALEN 2015 - DELTÄVLING 3 (Östersund)

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1. Ellen Benediktson – Insomnia

(T/M: Ellen Benediktson, Anderz Wrethov)

Ellen, diciannovenne di Limhamn, ha debuttato nel mondo della musica come stand-in singer alle prove dell'Eurovision 2013 per la canzone francese L'enfer et moi. Notata dal produttore esecutivo del MF Christer Björkman (presente in veste di membro della delegazione svedese), è stata invitata al Melodifestivalen 2014 dove si è subito piazzata al settimo posto con una ballata di Sharon Vaughn (e altri), intitolata Songbird.

Il cruccio di Ellen però è stato quello di non potersi dedicare al suo genere d'elezione, ovvero l'electro-pop. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, visto che il buon piazzamento del suo esordio la riporta ora in gara con un'entry che è stata descritta come “la cugina dark di Euphoria” (l'ennesima) e si configura come una delle canzoni favorite di questa semifinale.

2. Kalle Johansson – För din skull

(T/M: Thomas G:son, Martin Eriksson, Thomas Karlsson)

Ancora gioventù con il secondo cantante in gara in questa semifinale – Kalle ha 17 anni ed è il vincitore del concorso Svensktoppen Nästa organizzato dalla radio P4, che vale una wildcard per il palco del MF (e un probabilissimo ultimo posto in semifinale, come già successo agli EKO l'anno scorso, mentre Teresa Fredenwall fu quinta nel 2013 e a 12 000 voti dal ripescaggio).

La canzone di Kalle si intitola För din skull (Per il tuo bene) e vanta nel team di compositori una leggenda come Thomas G:son, che su questo forum ormai non dovrebbe aver bisogno di presentazioni. Il genere è a metà fra il pop/rock e la classica dansband da sagra di paese, con una chiara ispirazione da Viva la Vida dei Coldplay.

3. Andreas Weise – Bring Out The Fire

(T/M: Henrik Jansson, Thomas G:son, Anton Malmberg Hård af Segerstad)

Andreas Weise ha 28 anni, viene da Stoccolma e dall'edizione 2010 di Idol (detta anche “quella inutile” visto che è il primo di quel gruppo a fare QUALCOSA). Il suo primo singolo è uscito nel 2012, parte di un album che è arrivato fino alla #2 nelle classifiche svedesi. Si parlava di lui come concorrente al MF da almeno tre anni e stavolta ce l'ha fatta, con una canzone scritta da G:son (ancora lui), Henrik Jansson e Anton dei Le Kid.

Niente jazz o pop per Weise alla sua prima partecipazione al MF: il genere di Bring Out The Fire è definito dal cantante come “un incrocio fra Sam Smith e Robbie Williams” - un misto fra pop e R&B con una coreografia ben studiata ma che a quanto pare manca di quel quid che potrebbe garantire la qualificazione.

4. Andreas Johnson – Living To Die

(T/M: Andreas Johnson, Karl-Ola Kjellholm, Bobby Ljunggren)

Ennesimo ritorno (il sesto!) per Andreas Johnson, stella della musica svedese dei primi anni '00, mai riuscito a replicare il successo mondiale di Glorious che arrivò pure in Italia. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: due album che non arrivano alla #1 neanche in Svezia, poi un primo rilancio di carriera con un terzo e un secondo posto al MF nel 2006 e 2007. Unito alla regina del pop svedese Carola tenta l'upgrade alla vittoria nel 2008, ma è un disastro: la loro One Love non è all'altezza e si ferma al ripescaggio. Da lì in poi c'è tempo per altri due ritorni, ognuno meno convincente del precedente: sesto nel 2010 con la (pur bellissima) We Can Work It Out, fuori al ripescaggio nel 2012 con la stantia Lovelight.

Altro giro ed altri autori per Johnson: al posto del collaboratore di una vita Peter Kvint c'è ora Bobby Ljunggren, veterano del MF (e autore più prolifico della storia della competizione, con 44 canzoni presentate in 28 anni!) che alle sue spalle ha tanta storia quanta ne possono avere i più popolari G:son o Kempe. Di Living To Die per ora apprezziamo più lo show a base di laser rossi e verdi che la canzone, comunque pienamente nelle corde di Andreas per quel che si può sentire. La sua enorme popolarità potrà valergli un posto almeno in AC?

5. ISA – Don't Stop

(T/M: Isa Tengblad, Johan Ramström, Gustaf Svenungsson, Magnus Wallin, Oscar Merner)

Sedicenne di Bromma (quartiere periferico di Stoccolma) Isa Tengblad è una debuttante (quasi) assoluta: al suo attivo una partecipazione al programma televisivo di TV4 Småstjärnorna (Piccole stelle), dove i bambini imitano grandi star della musica (a lei toccò Jill Johnson) un'uscita al Sommarkrysset e un paio di singoli.

Come ci si poteva aspettare da lei, Don't Stop è un pop classicissimo che però presenta una certa dose di freschezza vista la giovane età dell'interprete. La stessa ISA dichiara di ispirarsi nella sua performance al più grande show pop mondiale (l'halftime interval show del Super Bowl) e vista la popolarità di questo tipo di esibizioni, una qualificazione a sorpresa della pur semisconosciuta ragazza di Bromma non è totalmente da escludere.

6. Kristin Amparo – I See You

(T/M: Kristin Amparo, Fredrik Kempe, David Kreuger)

Nata in Colombia, Kristin Amparo si è fatta notare sulle scene musicali per la prima volta partecipando alla prima ed unica edizione di X Factor Sverige, dove fu eliminata agli Home Visit dal giudice della categoria Over 25 – il cantante e produttore Orup. La categoria subisce un tracollo verticale (tolto il secondo posto di Benny “Who?” Hult”) e Kristin si consola facendo un featuring con il rapper Albin, quella Din Soldat ch'è stata in classifica per tutta l'estate scorsa. Don't Stop è il debutto di Kristin al MF nonché il suo debutto da solista.

Ballad acustica per la Amparo, accompagnata solo dal piano fino al climax finale che mette in luce tutte le sue capacità vocali. Gli autori (meno K-One che qua non c'è) sono gli stessi di un'altra ballad di successo come Undo, e di sicuro puntano a ripetere il successo di Sanna con una cantante che di certo sa eseguire live un pezzo anche difficile come questo – ed alla perfezione. Nel gruppo dei favoriti.

7. Jon Henrik Fjällgren – Jag är fri (Manne Liem Freije)

(T/M: Jon Henrik Fjällgren, Erik Holmberg, Tony Malm, Josef Melin)

Jon Henrik Fjällgren arriva dalla sesta edizione di Taläng Sverige (la versione svedese di Got Talent) di cui è stato dominatore assoluto dall'inizio alla fine. Ha 27 anni, di origini indiane, è nato in Colombia (pure lui) ma da piccolo è stato adottato da una famiglia svedese appartenente al gruppo etnico sami. Non è propriamente un cantante in senso stretto, ma un jojkare, o esecutore dello stile canoro del jojk, sviluppatosi nella cultura sami come un modo di cantare paragonabile allo yodel delle Alpi centrali.

Il pezzo che Jon Henrik presenta in competizione si intitola Jag är fri (Manne Liem Freije) (il titolo significa “Io sono libero” in svedese ed in sami). La canzone, che può essere considerata la versione 2015 di Transformation Song da Koda Fratello Orso, è un gorgheggio di tre minuti inserito su due righe di testo, che cerca di catturare la magia della performance che era valsa al giovane il titolo di Taläng Sverige. Nevertheless, la popolarità di Jon Henrik in Svezia in questo momento è alle stelle, ed è lecito aspettarsi di vederlo come un candidato pressochè certo al passaggio del turno, e probabilmente anche alla vittoria finale (anche se con queste premesse sarà più difficile del previsto.)

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antal
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19 febbraio, 2015 - 23:25
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Ma dove caspita si possono ascoltare queste canzoni svedesi? Possibile non riesca a trovare un link dove poterne ascoltare almeno una nota?

ge_aldrig_upp
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20 febbraio, 2015 - 8:35
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antal ha detto
Ma dove caspita si possono ascoltare queste canzoni svedesi? Possibile non riesca a trovare un link dove poterne ascoltare almeno una nota?

@antal se premi "Mostra" sotto ogni titolo puoi accedere a 30 secondi di ogni canzone presi dalle prove di ieri. Per le canzoni complete bisogna aspettare fino alle 14 di sabato :(

Per quanto riguarda le canzoni delle prime due semifinali, puoi ascoltare le canzoni che sono state eliminate o che hanno acceduto al round di ripescaggio tramite YouTube, Spotify o il sito della SVT, mentre le canzoni che sono entrate direttamente in finale saranno rese disponibili a partire dal 28 febbraio per non danneggiare troppo chi compete nell'ultima semifinale rispetto a chi si è qualificato dalla prima.

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antal
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20 febbraio, 2015 - 11:20
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Grazie @ge_aldrig_upp , avevo notato che si potesse aprire il "Mostra", ma i link sul sito della SVT risultano inesistenti. Queste ultime anteprime su YouTube invece si aprono senza problemi. Più che altro mi interessa ascoltare quelle che hanno passato il turno nelle settimane passate (di cui non c'è neanche l'anteprima su YT).

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20 febbraio, 2015 - 11:43
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'Tacci tua @ge_aldrig_upp mi hai fatto venire un'hype pazzesca per questo Melodifestivalen, voglio imparare lo svedese e sentire tutto e tutti excitedexcitedexcitedahh 

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20 febbraio, 2015 - 12:23
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antal ha detto
Grazie @ge_aldrig_upp , avevo notato che si potesse aprire il "Mostra", ma i link sul sito della SVT risultano inesistenti. Queste ultime anteprime su YouTube invece si aprono senza problemi. Più che altro mi interessa ascoltare quelle che hanno passato il turno nelle settimane passate (di cui non c'è neanche l'anteprima su YT).

Purtroppo la SVT fa regolarmente pulizia delle preview dopo ogni semifinale (e in anni non sospetti non permetteva nemmeno il rilascio delle qualificate al ripescaggio prima della fine dell'ultima semifinale). Per la studio version di Saade, Mariette ecc. bisogna aspettare fino alle 21,30 del 28 :(

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20 febbraio, 2015 - 12:38
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Pupi87 ha detto
'Tacci tua @ge_aldrig_upp mi hai fatto venire un'hype pazzesca per questo Melodifestivalen, voglio imparare lo svedese e sentire tutto e tutti excitedexcitedexcitedahh 

Praticamente quello che è successo a me nel 2010 heartheartheartneppure 'sta grande edizione fra parentesi (2008-2009-2011 erano veramente something else) però c'erano Ola Svensson (che qua è famoso soprattutto per I'm in love), Saade al suo debutto, Andreas Johnson, Darin, le Timoteij... piango

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22 febbraio, 2015 - 12:16
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La terza semifinale del Melodifestivalen ha da sempre la nomea di essere la più "debole" delle quattro (fatta eccezione per l'anno in cui vi partecipò Eric Saade). Non ha fatto eccezione la puntata di ieri sera, dove il livello è sembrato più basso delle scorse settimane sia per quanto riguarda le canzoni in gara che per lo spettacolo in sè. Ciò che non è mancato sono stati i voti - 2 865 979 preferenze giunte tramite telefono e SMS in un solo quarto d'ora di televoto, stracciando il record già stabilito la settimana scorsaclap2clap2clap2

I RISULTATI

Jon Henrik Fjällgren, il 27enne colombiano/sami, accede direttamente alla finale dopo un'esibizione impeccabile della sua (pur non eccelsa) Jag är fri (Manne Leam Frijje), riportando un pezzo dal sapore etnico in corsa per la vittoria del MF (al momento è in testa alla classifica delle scommesse, davanti a Mariette, Måns Zelmerlöw che ancora deve cantare, e Saade) sette anni dopo la memorabile I lågornas sken di Nordman.

A sorpresa accedono alla finale anche ISA e la sua Shake It Off dei poveri (l'effetto Ace Wilder, seconda l'anno scorso e poi arrivata anche da noi con la sua Busy Doin' Nothin', si è fatto decisamente sentire), mentre si qualificano per la serata di ripescaggio Andra Chansen Kristin Amparo e Andreas Weise.

Non ha pagato la svolta electro-pop di Ellen Benediktsson, che chiude quinta con un pezzo che va sicuramente riascoltato, mentre era abbastanza prevedibile l'eliminazione della wildcard Kalle Johansson. La notizia della serata è però l'ultimo posto di Andreas Johnson (che qua tutti conoscerete per Glorious). Non è bastata la popolarità a spingere la stella della musica svedese alla seconda parte della competizione e questo lo si poteva anche mettere in conto visto il numero dei suoi ritorni. Che la gente si fosse così "stufata" di lui, però, nessuno lo poteva immaginare - e una partecipazione senza capo nè coda come questa rischia di mettere la parola fine su una carriera brillante che pure non ha permesso all'artista di Stoccolma di raccogliere forse un quarto di quello che avrebbe potuto.

http://youtu.be/uCEgP4nALQs

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