[img align=right]http://img833.imageshack.us/img833/3599/antoniomaggio.jpg[/img] Tutto in bianco e nero per la serata di Snremo Story con logo dell’Istituto Luce a far contenti 3/4 dei partiti politici candidati a queste elezioni. Monologo con la Littizzetto sul palco prima di poter cominciare a cantare cover come nella miglior tradizione talent. [b]Malika[/b] è la prima sul palco e canta “Cosa hai messo nel caffè”, che potrebbe tranquillamente essere un inedito di una delle sue under donne a X Factor 7. Molto a suo agio nell’atmosfera che caratterizza la quasi totalità dei suoi video e con i ballerini sul palco, ad occhio più interessanti l’uno all’altro che a lei. [b]Daniele Silvestri[/b], invece, ha scelto “Piazza grande” e giù applausi. Lui si siede sul gradino e canta con sguardo scocciato e assente, stonando qualche nota qua e là. Deve essere un omaggio anche questo. A votare i giovani arriva stasera la Giuria di Qualità, nella persona di [b]Nicola Piovani[/b], Premio Oscar e presidente questa sera. Sale sul palco e spiega a Fazio quali saranno i suoi criteri di selezione “premerò tasti a casaccio come la Maionchi ad Amici”. Arrivano anche altri membri della giuria di qualità: da Eleonora Abbagnato a Floradora, da Paolo Giordano (no, non quello) a Serena Dandini, che fa un provino per Sanremo 2014 e ruba la scena. [b]Annalisa[/b] sul palco con “Per Elisa” insieme ad [b]Emma[/b], perché è giusto affrancarsi dall’etichetta di “ex di Amici”. Vediamo le carte? Emma sovrasta Annalisa vocalmente e deve trattenersi due-tre volte per non farla volare via dal palco. Notevole la pancia da birra di Emma. Il tutto finisce a urla: Emma chiede il supporto del pubblico come se fosse a un concerto di Vasco, qualcuno la informi che le prime due file sono morte.

[b]Marta sui Tubi e Annalisa Ruggiero[/b], che sembrano un po’ il gruppo Punk che sveglia la nonnina suonando nel garage vicino. È inutile che Freddy Mercury pelato la guardi male, che è semplicemente la voce più bella del mondo. La loro “Nessuno” è un esperimento musicale notevole. Salgono sul palco i presentatori del 39° Festival di Sanremo, i cosiddetti “Figli di”. Si tratta di [b]Rosita Celentano, Paola Dominguin, Gianmarco Tognazzi e Danny Quinn[/b], che non si fregia del titolo nobiliare guadagnato sul campo di “Vincitore della Fattoria 1”. La loro conduzione fu un po’ improvvisata, ma non paghi del racconto ce li fanno rivedere. Fazio fa fare loro dei lanci di prova della canzone successiva per provare la loro propensione alle papere. [b]Raphael Gualazzi[/b] canta “Luce” di Elisa, storpiandola completamente. Voleva essere un omaggio, potrebbe fare addirittura male al bambino, se non fossi sicuro che Elisa sta guardando il film con le Gemelle Olsen su Canale 5. [b]Modà[/b] alle prese con “Io che non vivo” di Pino Donaggio, ma sembra più Albano a MusicFarm 4. Un amico di Donaggio gli ha dato un bigliettino durante le prove, saranno gli estremi per la querela. [b]Simone Cristicchi[/b] canta “Canzone per te”. La canzone è meravigliosa, ma lui fatica a cantarla correttamente. Meglio delle sue, comunque. Entra la Littizzetto vestita da Caterina Caselli (ma anche un po’ Nino d’Angelo). [b]Simona Molinari e Peter Cincotti con Franco Cerri[/b], che arrivando rischia di cadere faccia avanti per terra, cantano “Tua”. Canzone lunga e troppo rallentata per essere gestibile. Nel mentre ho compiuto gli anni. Applausi per Cerri. La Molinari domani si presenta direttamente nuda? [b]Maria Nazionale con Mauro di Domenico[/b] canta “Perdere l’amore”. Inizialmente precisa ma amante delle svisate come solo lei può fare, poi le cede malamente la voce e l’effetto karaoke da ubriaca è servito. [b]Marco Mengoni[/b] canta “Ciao amore ciao” di Tenco, canzone la cui eliminazione portò al suicidio del cantautore. Marco si commuove addirittura, portando a casa un’ottima esibizione. Se non fosse per quella ipnotica schiuma bianca che gli usciva dalla bocca. In collegamento dall’esterno del teatro si sta per inaugurare la statua di Mike Bongiorno. C’è anche la moglie, con gli zigomi sempre più alti, gonfi e pieni di semi di girasole e c’è anche Leolino, che speriamo non sia arrivato in macchina. Si svela la statua, orrenda e tozza, in rame, sembra quella di Saddam. Si sarebbe potuto evitare. [b]Elio e Le Storie Tese con Rocco Siffredi[/b] cantano “Un bacio piccolissimo”. C’è dell’ironia che non riesco a cogliere. La band suona con strumenti piccolissimi e duetta con Rocco che si dimostra come sempre autoironico. [b]Max Gazzè[/b] canta “Ma che freddo fa” di Nada. Sostituisce a tutte le esse delle sonore effe e gesticola come Malgioglio ai photoshooting dell’isola, ma è tutto sommato lineare con le intenzioni del brano. Arriva [b]Pippo Baudo[/b], che nessuno è Sanremo Story come lui e riceve la standing ovation. Pensando di fare il simpatico, prende di forza la Littizzetto e la bacia. Dopo il monologo di ieri è particolarmente azzeccato. Il pezzo dura tantissimo, Baudo parla di ogni cosa e spera così di raggranellare una terza serata su Raitre. Ma niente. Luciana scherza con i due conduttori, che per tutta risposta le cantano un pezzo di canzone. Pippo riceve il premio alla carriera e minaccia di ricomparire presto in video. [b]Chiara[/b] canta “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini. Pulita, preziosa, precisa, una delle migliori esibizioni della serata. Poco da aggiungere. [b]Almamegretta[/b]: il cantante è ebreo, quindi non può essere sul palco e la sua voce sarà stata registrata in precedenza. Non è vero, si affretta a precisare un membro della band, è tutto live. Al suo posto c’è invece il nonno di Bob Marley. C’è il simpatico nonché umile [b]Bollani[/b], che è l’Allevi che va di moda ora. Dato che lui è bravo chiede al pubblico di elencargli un po’ di canzoni da suonare. In due chiedono la Oxa, tre dicono “non lo so”, ma Bollani si rifiuta di fare la Oxa. È il suo anno. Siamo ai [b]GIOVANI[/b]. [b]Antonio Maggio[/b] primo sul palco con la sua “Mi servirebbe sapere”, canzone orecchiabile che ammicca al tormentone. [b]Ilaria Porceddu[/b] ricanta “In equilibrio”. Divina e con lo sguardo al culmine del pianto. Immensa. [b]Blastema[/b], che ci fate ancora lì? La loro “Dietro l’intima ragione” è il pezzo più sacrificabile dei quattro. [b]Renzo Rubino[/b] ci racconta l’amore gay con una canzone più virale che effettivamente bella. Arriva [b]Caetano Veloso[/b], superospite della serata. Vince il premio per il Miglior Testo LE PAROLE NON SERVONO PIU’ de [b]Il Cile[/b]. Prima di conoscere il vincitore dei Giovani arriva anche il Corvo Rockfeller. Vince il premio della Critica RENZO RUBINO [b]Vince Sanremo Giovani… ANTONIO MAGGIO[/b]. Un uomo destinato a vincere.

 

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