Tra le risate di Simona Ventura – che non ha più la maglia nera per il festival peggiore di sempre – e i musi lunghi che Fazio proponeva in conferenza stampa quando gli leggevano gli ascolti, siamo finalmente arrivati alla serata finale di Sanremo. Ovvero alla serata in cui Renga viene proclamato vincitore e Arisa viene illusa once again. E’ Terence Hill ad aprire la puntata ed è un fatto curioso, visto che Don Matteo ha dozzine di puntate con ascolti superiori alle serate sanremesi di quest’anno. Il Don più famoso d’Italia (dopo Lurio), celebra un finto matrimonio tra Fazio e Littizzetto: i due giurano di stare insieme finché Sanremo non li separi e una tragica versione di “Un corpo e un’anima” chiude il tutto. Dopo un breve riepilogo della classifica provvisoria (con 13 canzoni, Sinigallia è stato escluso), possiamo cominciare.

Giuliano Palma è il primo artista ad esibirsi. La sua Così lontano non acquista punti riascoltandola per la terza volta. Sarà che è qualcosa di già sentito, sarà che è stata scritta da Simpatia Nina Zilli, ma è proprio una canzone da piani bassi della classifica. Il suo look à la Observer di Fringe di certo non aiuta.

Un divano antico dal nome di Noemi, fa il suo ingresso per cantare Bagnati dal sole. Più precisa del solito, questa sera può soltanto sperare nel voto della giuria di qualità, visto che il suo fanbase è troppo impegnato a raparsi i capelli a zero. La canzone è carina e fresca, ma Acciaio griderà vendetta per tutta la sua carriera.

Condice 03 per Ron Zironi. L’imbarazzo aleggia nella nuance dei suoi capelli (credo sia ocra malandato), nei glitter della sua giacca e nella parte di testo dove dice “c’è un cane che canta per me, sing in the rain”. Non è nemmeno brutta, ma ci si aspettava un ritorno più memorabile per il Cellamare.

Regina Arisa è il quarto big ad esibirsi e fa il suo ingresso di blu vestita. L’inizio della sua Controvento è già iconico, come lo sarà la sua faccia storta accanto a Renga vincitore. Il tremolìo nella voce non la abbandona nemmeno questa sera, ma forse è anche questo a renderla interessante alle nostre orecchie. Boato del pubblico per lei.

Arisa a Sanremo

Il re dei selfie e futuro giudice di X Factor Francesco Sarcina fa una buona esecuzione, che però non è accompagnata da un’altrettanto buona canzone. 05, come il suo voto, il codice a lui abbinato.

Francesco, quante chance hai di vincere Sanremo?

Maurizio Crozza, dopo il successo indiscusso dell’anno scorso, torna a calcare il palco dell’Ariston. Prima finge di non voler entrare, poi arriva coperto da uno scudo che chiede “pace”. Parte un monologo populista, anti-europeista, demagogo e che strapperebbe applausi anche al pubblico di Pomeriggio 5. I fischi di un anno fa fanno ancora malissimo, mi sa. Un’inoffensiva imitazione di Bersani, una critica a Elkann, la solita canzoncina ironica (contro la Merkel) e via alla cassa. Fazio, però, gli chiede anche un’imitazione di Renzi e quello diventa l’unico minuto da salvare.

I Perturbazione arrivano vestiti di velluto rosso e si confermano la rivelazione di questo Festival. L’unica, oltre ad essere stata la quinta più votata di giovedì, guadagna ad ogni ascolto. In Surina we trust.

07 per la rediviva Giusy Ferreri. Ti porto a cena con me, oltre ad aver scatenato le prevedibili ironie di chi non le perdona il passato da cassiera ma non ha mai lavorato in vita sua, è meno pretenziosa de Il mare immenso e potrebbe davvero regalarle una seconda giovinezza.

Accolto dal solito boato Francesco Renga. Qualcuno dall’alto ha deciso a dicembre che doveva vincere e così sarà. Abbiamo ancora due ore per capire il perché. A parte onorare la sacra asse Sony-Sugar-Ultrasuoni, si intende.

Ligabue non ne canta una, non ne canta due e non ne canta tre. Ne canta quattro. E lo fa pettinato da Annapaola Concia e con le mani in tasca, il che lo rende ancora meno sopportabile. Fazio improvvisa un’intervista pseudo-riflessiva, visto che non ha ottenuto abbastanza dalle sue precedenti sessanta apparizioni nei suoi programmi. Standing ovation, che, ricordiamo, non ci fu per la Carrà.

Ora di Renzo Rubino, inspiegabilmente sul podio provvisorio, viene eseguita con giacca blu elettrico e cravatta verde Padania glitterata. Luciana Littizzetto lo idolatra circondata da enormi pon pon neri.

Antonella Ruggiero torna a onorarci della sua presenza – pur sempre senza aprire gli occhi – e delle sue vocali con Da lontano. Per non rischiare di diventare di pietra, Fazio e la Littizzetto la congedano da lontano (…) entrando con Pif, protagonista dell’unica cosa che s’è salvata quest’anno.

Raphael Gualazzi e Venom ci ricantano per l’ultima volta Liberi o no. Il microfono, però, inizialmente si rifiuta e va sostituito. Per una volta che ci stava piacendo.

Il papà di Francesca De Andrè, più sponsorizzato da Fazio degli ospiti stessi, ricanta Il cielo è vuoto. Con buona pace sua e dell’intellighenzia generale, questa è una bella canzone, nonostante fosse stata portata solo per far passare Invisibili.

Ah, c’è anche Frankie Hi-nrg MC con la bellissima Pedala, quasi mi dimenticavo. Così come i televotanti giovedì.

Superospite. Chi ha bisogno di Lady Gaga quando abbiamo Claudia Cardinale? La sua utilità è quella di dare il premio della critica e le altre fasce Ragazza in gambissima e Wella 2014.
I Perturbazione vincono il Premio della Critica della Sala Stampa web tv
Cristiano De Andrè vince il Mia Martini per Invisibili

Fazio millanta sorprese al televoto per tirarne su ancora un paio, mentre sale sul palco Stromae. Arriva trascinandosi, importuna due-tre persone nel pubblico e si rilancia sul palco, a metà tra un ubriaco e Adriano Celentano agli esordi. “Una cosa clamorosa” insiste Fazio, dopo averlo raccolto da terra. È ora dello stop al televoto.

Sinigallia, squalificato ieri come una Beatrice qualsiasi alle prese con il Pan di Spagna, può ricantare la sua Prima di andare via.

C’è il verdetto. Vanno in finale… RENZO RUBINO, RAPHAEL GUALAZZI AND THE BLOODY BEETROTS E ARISA. Ciao Francesco, ciao radio. 

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Arisa si chiede da chi sarà battuta quest’anno

Televoto riaperto alle 00.22.
Rubino il primo a ricantare, sorride guardando nel pubblico, probabilmente la Marchesa del Secco d’Aragona, talmente non ci crede di essere lì. Gualazzi e l’uomo mascherato, insieme al piccolo coro dell’Antoniana – quarant’anni e quaranta cotonature dopo – puntano anche loro al colpaccio. Arisa, a un passo dal secondo secondo posto consecutivo, viene tiepidamente sfottuta dalla Littizzetto, cui restituisce uno sguardo killer.

Dato che l’equinozio di Primavera tarda ad arrivare, gli otto giovani di quest’anno ricantano un pezzo del loro brano. Bianca, Vadim, The Niro e via via gli altri fino al giovane Frankie Hi-nrg MC che ha vinto ieri.

Televoto chiuso alle 00.59.

VINCE LA SESSANTAQUATTRESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO… ARISA

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“Tutto ok” è la sua prima dichiarazione. Poi ricanta e capisci che, soprattutto tra gli ultimi tre, era l’unico pezzo che meritava di essere sentito più di tre volte.

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