BAGNOSe Giovanni e Chicca si svegliano felici, Angela è uno straccio con addosso la maglietta della dipartita Greta e senza il suo Fabio accanto. Il ragazzo, in verità, se la sta spassando in cantina come il protagonista di “Mamma ho perso l’aereo”. Devo ancora capire, però, cosa ci sia di così divertente nell’ammazzarsi di flessioni.

“Chi ha innaffiato qua?” si domanda Mirco sbigottito davanti al suo orto, incazzato quanto la regina di cuori dopo aver sgamato la mano di vernice passata sul suo roseto. Il ruspante concorrente sembra lamentarsi di colui o colei che ha innaffiato le piantine al posto suo, ma poi ammette che in effetti il lavoro è stato fatto bene.

Nonostante questo lo prende come un tradimento personale e trascorre l’intera mattinata al grido di “Aho, ‘o sì nnaffiato tu l’orto?”

ORTO

I ragazzi per far rendere conto a Modestina del numero enorme di ore che passa in bagno, si mettono in fila indiana e bussano alla porta oltre la quale la Cicero si sta stuccando di trucco. Il più coinvolto è Andrea, secondo cui Modestina si lava con i cotton fioc. “Appena bussi lei esce, è in piedi ad aspettare che qualcuno bussi”, scherza il bolognese.

In cantina Fabio prende a bastonate le stoviglie credendo di essere sul set di “Kill Bill” con uno qualsiasi degli Armenise nel ruolo di Bill.

Mirco, Andrea e Valentina mangiano a tavola da soli. Andrea imputa alle donne la divisione netta degli abitanti in due gruppi ben distinti. In giardino commenta con Angela l’assurdità di mangiare a turni separati facendo finta di credere alle scuse di chi, proprio all’ora di pranzo, si ricorda di doversi allenare o di dover contare le mattonelle del bagno.

Angela preferirebbe stare insieme almeno durante i pasti, nonostante la divisione. La concorrente milanese sbraita in confessionale che chi ha qualcosa da dire farebbe bene a farlo e che se bisogna stare divisi è il caso di mettere tutto nero su bianco e firmare l’atto notarile. Una cortina di fumo sembra essere davvero scesa sulla casa, una cosa mai vista in tredici edizioni.

Giovanni si chiede con chi siano schierati personaggi come Mirco, Mia e Modestina. Samba lo rassicura: “Mia non ha posizioni, è come Samba”. Il senegalese di Puglia sostiene che lui ha un unico obiettivo, “quella che organizza tutto”, Valentina, il generale Custer. Giovanni non è così drastico e ammette che umanamente la ragazza è molto valida, ma che è come concorrente che dovrà riscattarsi. Samba si dimostra tutt’altro che peace and love e subito si oppone all’indulto per la rea Valentina. In confessionale spiega i motivi: “Non posso perdonare una persona che mi ha voluto fuori dal gioco” … e tanti saluti al barone De Coubertin.

“Alla fine vince l’onesta”, chiosa Giovanni leggendo il fogliettino uscito dal bacio Perugina che ha appena mangiato.

Il Grande Fratello, intanto, ha ordinato a Fabio di costruire un muretto di mattoni, che molta più utilità avrebbe in casa date le insistenti spinte secessionistiche in atto.

In casa Modestina sta stirando importunata da Mirco che, vedendola all’opre femminili intenta, ha giocato l’ultima carta in suo possesso per poterla conquistare: il suo casale dell’ottocento che ha in campagna.

In confessionale Mia sottopone Giovanni ad un trattamento per la notte fatto di olio di ricino e cetrioli sottratti alla spesa. E io che pensavo che nemmeno si conoscessero.

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I gruppi ipotizzati da Andrea vedevano a capo Angela e Valentina da una parte e Chicca e Giovanni dall’altra. Chicca e Valentina, però, hanno un avvicinamento. Una specie di pace di Campoformio attraverso cui le due provano a chiarire per l’ennesima volta i motivi della loro antipatia reciproca. A Valentina non è andata giù l’eccessiva reazione di giubilo che Chicca ha avuto dopo un videomessaggio della madre della bionda concorrente torinese, fino a quel momento mai filata di striscio da Chicca. A fine discorso le due si rendono conto che forse hanno più cose in comune di quelle che pensavano ed entrambe sembrano soddisfatte della positività con cui si è concluso il loro meeting. A trattato emanato vi faremo sapere a chi sono andare l’Alsazia e la Lorena.

Fabio, in cantina, organizza una cena galante per la bambola che si trovava tra le cianfrusaglie di quella topaia. Dopo ore di monologo con la versione 3.0 di Enzo Cocco, Fabio guarda la sua partner e le chiede perché “nun magni”. Per fortuna il ragazzo si è sfinito a costruire il muro, altrimenti non sarebbe stato da escludere un infuocato dopocena che rendesse il tutto ancora più imbarazzante di quello che è.

 

 

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